A scuola come nella vita: non è “Tanto è uguale”

Ultima modifica 17 Giugno 2023

Con quale idea iniziare il 2018?
Durante le vacanze di Natale ci penso sempre.
Ad inizio anno abbiamo tutti dei propositi o semplici e piccoli desideri.

Lo scorso settembre appesa alla porta c’era una massima di Lao Tzu “Anche un viaggio di 1000 miglia, inizia sempre dal primo passo”.

L’essenza della costanza, del lavorare sodo per un obiettivo e della prospettiva.

Per il secondo inizio dell’anno scolastico, gennaio, ci vuole un segno importante e mi è venuto in mente grazie a “spinte” incalzanti che, non so per quale motivo, a volte ti portano a seguire un’idea, piuttosto che un’altra.
Non capita anche a voi?
Accadono cose che sono come domande e poi (come dice Baricco) trovi la risposta.
Senti una canzone, leggi un libro, vedi una notizia.
Tutto ti fa pensare.
Tutto porta lì, scivolando.
Ho visto in una foto il violino di una musicista letteralmente spezzato, probabilmente nel vano bagagli di un aereo o nel momento dello sbarco, in un aeroporto.
Non importa la compagnia aerea, non importa dove, non importa, alla fine, che il violino sia prezioso o meno. E’ un segno di questi tempi menefreghisti.
La sera stessa mi ricapita di ascoltare una delle più intense canzoni che abbia mai sentito: “E’ non è” di Niccolò Fabi.

tanto è uguale

E’ il filo di un aquilone, è un equilibrio sottile, non è il cosa ma il come, è una questione di stile…
non è una sfida, non è una rivalsa…
la finzione di essere meglio,
non è la vittoria, l’applauso del mondo
di ciò che succede
il senso profondo. 

Parla di vita, dell’esistenza e di come si decide di vivere e percepire tutto ciò che accade intorno: non di come ti capita, ma di come decidi tu di vivere il tempo che hai.

E’ meravigliosa tutta, ma le parole che più mi colpiscono di questa canzone, per me quasi la trascrizione di una filosofia di vita, sono
“Non è che t’importa, non è tanto è uguale“.

Me lo ripeto sempre, ogni volta affronto qualche piccola difficoltà e sono ad un bivio.

Scegliere da che parte stare, ogni volta, anche nelle situazioni più semplici o banali, è importante.

Mettere il piede non è mai neutro. E anche non metterlo.
Non è uguale caricare un violino con delicatezza o lanciargli sopra un bagaglio pesante.
Decisamente no. Non è uguale.

Si tratta di essere.
Non si tratta di santità, ma di umanità e di sentirsene parte.

L’umanità si vede sempre; sempre, anche in un freddo tappeto bagagli di un aeroporto.
Non si tratta di anelare a Madre Teresa, capiamoci. Ognuno poi ha i suoi credo e i suoi modelli.

Vorrei che i bambini che mi stanno davanti capissero che, banalmente, c’è differenza tra il passare vicino ad un giacchino caduto e raccoglierlo oppure calpestarlo e tirar via.

tanto è uguale

Se un compagno piange anche per una sciocchezza, c’è differenza tra il continuare a giocare di spalle e il chiedersi perché.
Un’anima si vede nelle piccole cose, non nei grandi gesti plateali.

Un’anima vera non pensa “Tanto è uguale”, perché non lo è mai uguale.

Non sarà mai uguale stare a guardare un atto di bullismo, impassibili, e chiamare qualcuno a difesa.
Ciò che facciamo o non facciamo, ciò che esprimiamo o non esprimiamo non è mai neutro, nemmeno quando siamo soli in casa nostra.
Ecco, ai bimbi vorrei augurare per questo nuovo anno di vedersi in mezzo agli altri, di vedere quanto è importante e determinante ciò che pensano e fanno nel gruppo, ma anche ciò che non pensano e non fanno.

Gli spiegherò che è meglio una sana discussione piuttosto che il disinteresse per le persone o le cose.
Non è uguale.

Glielo auguro con tutto il cuore e forse proverò a spiegare loro, ogni giorno, ciò che intendo, forse guardando insieme quel violino distrutto. Probabilmente mi capiranno.

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