BabySharing.com: la startup che fa quadrare i conti delle famiglie

Ultima modifica 24 Agosto 2020

Quante volte capita, passando in rassegna camerette, cantine e ripostigli, di trovare oggetti che i bambini non usano più o abiti che sono diventati stretti prima ancora di diventare vecchi?

Porsche a pedali

È vero: spesso nemmeno ci pensiamo ad abbandonare cose che hanno avuto un profondo significato e alle quali siamo affezionatissimi come il passeggino, la culla o le tutine. Ma una volta deciso che è il momento di fare spazio, come fare per dare una seconda chance a questi oggetti?

La soluzione è arrivata dal cuore e dall’ingegno del nostro Niccolò, 5 anni, amante degli animali, del calcio, della vita all’aria aperta e con un grande sogno nel cassetto: avere una sorellina!

Un giorno Niccolò ha iniziato a mettere insieme vecchie cianfrusaglie, giochi e abiti inutilizzati per organizzare un mercatino sotto casa (‘voglio fare come fanno i bambini in tv’).  Inizialmente non conoscevamo le reali motivazioni dietro tanta operosità, ma abbiamo lasciato che il nostro “businesschild” – così lo chiamavamo con ironia tra di noi – continuasse la sua missione.

Dopo aver allestito il suo mercatino e aver venduto tre automobiline al nonno, dieci mattoncini lego alla zia (‘solo dieci zia perché gli altri mi servono’) e una massa multicolore di didò rinsecchito alla sua mammaNiccolò ci ha rivelato le sue intenzioni. Il gruzzoletto accumulato serviva per esaudire il suo desiderio: ‘se le compro un regalo, magari la mia sorellina si convincerà ad arrivare’.

Giocattoli in vendita sulle strade della Capitale per il lancio di BabySharing.com

Non avremmo immaginato si trattasse di questo, né avevamo pensato di prendere in considerazione un “secondo arrivo”, soprattutto per motivi economici. Ma la spontaneità di Niccolò, oltre a riempire i nostri cuori, ci ha dato l’idea: mettiamo in “condivisione” oggetti, abiti e giochi dismessi a cui dare una nuova vita. È nato così BabySharing.com.

Inizialmente abbiamo provato a mettere in atto il progetto tra coppie di amici e conoscenti per lo scambio di oggetti dei nostri figli. Subito dopo abbiamo proposto l’idea di Niccolò ad altri tre amici.

Dopo avere ragionato insieme a loro su come fare di questa pratica una vera piattaforma online, abbiamo costruito BabySharing.com, aperto a tutte le mamme e ai papà, ma soprattutto ai loro piccoli Niccolò.

Abbiamo creato il sito con una duplice funzione: da un lato uno strumento anti-crisi, con l’obiettivo di far quadrare i conti delle famiglie e arrotondare lo stipendio grazie alla vendita dei prodotti inutilizzati; dall’altro una soluzione ecosostenibile per non affollare le discariche con oggetti che, in realtà, potrebbero far felice un altro bambino ancora per tanto tempo.

Moto elettrica

Il portale è arricchito anche da un blog che nasce per la condivisione non solo di oggetti, ma anche di idee e di esperienze tra genitori esperti e new entry del club “Pappe&Pannolini”.

Ogni utente, infatti, ha la possibilità di interagire con il nostro blog, mandandoci storie, consigli su quali pannolini utilizzare, su quale seggiolino sia il più adatto per la propria auto, su cosa fare se la casa è invasa dai giochi della loro piccola peste. Ognuno è libero di esprimersi e di aiutare altri genitori nelle loro scelte.

Mini

Siamo fiduciosi che l’idea di Niccolò possa esaudire i desideri di tanti altri bambini. Con il nostro piccolo “businesschild” in effetti ha funzionato perfettamente: alla fine è arrivata la piccola Olivia!

Fabrizio papà di Nicolò

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