Basta con le crociate pro-allattamento fino alla maggiore età!

Ultima modifica 21 Ottobre 2019

Avrei qualcosa da dire alle mamme (numerose a quanto pare) che si sono prese la briga di lamentarsi con il MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano) per lo spot pubblicitario il cui testimonial è Massimiliano Rosolino, talmente indignate dal messaggio che passa il suddetto spot da chiedere al nuotatore di ritirare la sua adesione alla campagna.

Basta con queste crociate pro-allattamento fino alla maggiore età!

Mai sentito parlare di emancipazione del bambino?
A chi giova il mantenimento del legame simbiotico a lungo termine tra mamma e bambino sicuramente favorito dalla stretta vicinanza durante l’allattamento?

allattamento

Ormai chiunque è a conoscenza dei benefici dell’allattamento al seno, nessuno li nega, tantomeno Rosolino nello spot incriminato, ma rimane una scelta della mamma, condivisibile o no la libertà di scelta è imprescindibile.

Ci può stare che una mamma decida per se e per il proprio figlio di non allattare al seno, di interrompere l’allattamento prima dei 3 anni, non per questo sarà una cattiva madre che esporrà il figlio al peggio che esista sulla faccia della terra.
E non per questo la povera mamma dovrà sentirsi in colpa, o meglio… nessuno dovrebbe farla sentire in colpa!

L’allattamento artificiale esiste, è un’alternativa…
Eppure sembra che quelle povere mamme che lo scelgono stiano puntando una pistola alla testa del proprio bambino!

Magari devono tornare al lavoro dopo 10 minuti dal parto, magari sono stanche di attaccare in continuazione il figlio al seno visto che di latte non ne producono per tutta una serie di motivazioni, o decidono di aver allattato il necessario e di sospendere dopo qualche mese, magari non lo vogliono fare e basta!

Quando se ne parla sembra sempre tutto facile ma non è così, l’allattamento è una strada che a volte e per alcune mamme può essere in salita!

Purtroppo da quando si annuncia al mondo di aspettare un bambino piovono dal cielo consigli, suggerimenti, punti di vista, evidenze scientifiche, il tutto ovviamente non richiesto da parte di amici, conoscenti, sconosciuti, tuttologi di vario genere.

Mamme lasciatevi guidare dal vostro istinto, cercate la strada giusta per il vostro bambino ma non dimenticate che in questa magnifica relazione ci siete anche voi con esigenze e bisogni!
Se l’allattamento non funziona o non funziona più andate oltre, il vostro bambino crescerà comunque forte e sano come tutti gli altri bambini!

Non sono contro l’allattamento al seno, anzi. Ma sono più per la libertà di scelta, soprattutto credo che alcune mamme si dimentichino che i bambini vanno lasciati crescere, che il proprio seno ad un certo punto deve tornare ad essere un organo sessuale, di stretta proprietà!

Credo anche che per alcune mamme mantenere negli anni  l’allattamento al seno sia in fondo l’espressione di un loro bisogno, bisogno che può essere di appagamento personale!
Consideriamo un bambino di 2 o3 anni che se ne gioca in allegria al parco tra scivoli e altalene, che bisogno ha di fare un sorsetto di latte materno?  Permettiamo a nostri figli di crescere e di emanciparsi da noi, anche se non è facile, anche se terrorizza.

Insomma, povero Rosolino, che per guadagnare il pane per la sua famiglia ha sollevato la disapprovazione di moltissime mamme e moltissime associazioni per l’allattamento. Personalmente non credo che in questo spot ci siano messaggi diabolici contro l’allattamento, ne tantomeno messaggi irrispettosi visto il momento di crisi e ristrettezze economiche che stiamo vivendo. Non penso che una mamma o un qualsiasi essere con un briciolo di cervello cambierebbe le proprie scelte o convinzioni solo perchè uno spot televisivo glielo suggerisce, chiamatemi ottimista o magari ingenua ma credo ancora nel buon senso delle donne e delle mamme, anche se a volte ci si dimentica di seguire la propria strada!

Federica Fenili

14 COMMENTS

  1. Cara Federica…
    È complesso commentare il tuo post perchè a mio avviso contiene cose giuste ma anche contraddizioni. Condivido il fatto che ci sia un pò un clima da crociata oggi sull’allattamento, e che il rischio di sentirsi cattive mamme se per un motivo qualsiasi si sceglie o non si può allattare. L’ho vissuto quindo so di cosa si parla. Ma sto vivendo anche l’allattamento prolungato e quindi anche qui so di cosa si parla. Le tue teorie, molto semplicistiche sull’autonomia vs allattamento prolungato non sono fondate, anzi. I bambini allattati, anche oltre lo svezzamento non so meno indipendenti degli altri, vedi la tanta letteratura in merito. Ma veniamo alla contraddizione: tu attacchi coloro che fanno sentire cattive madri le donne che non allattano, e ok condivido, ma poi attacchi le madri che decidono di allattare a lungo, accusandole di essere egoiste e di creare bimbi non autonomi, addirittura vorresti decidere del loro corpo (il commento sullo scopo del seno). E così Cadi nello stesso errore dei crociati dell’allattameno al seno: giudicare le scelte delle altre donne, creare la divisione madri buone e madri cattive, madri che pensano ai figli e chi pensa per se. Io credo che davvro l’unica strada corretta sia quella della libertà della donna di scegliere del suo corpo e di come crescere i propri figli, che l’unica cosa giusta sia dare spazio alla relazione madre/figlio/a , che per ognuna può assumere le diverse forme. E dare modo alle donne di ascoltare, capire i propri desideri, e la serenità di realizzarli, senza sentirsi in colpa, senza sentirsi sbagliate.
    Nella libertà delle donne, io ci credo da sempre come femminista, e da un annoa anche comme mamma. Mi dispiace però che il contenuto del tuo articolo non si avvicina neppure un pò a questa nostra libertà, ed è un peccato.
    Spero di aver stimolato una riflessione
    A presto
    Cristina

    • Grazie mille Cristina per il tuo commento e per la riflessione… Il dibattito è sempre costruttivo!
      La mia risposta alla lettera del MAMI voleva essere provocatoria per creare discussione: non sono contro l’allattamento al seno, non sono contro l’allattamento artificiale. Sull’allattamento prolungato invece mi permetto di dire che in letteratura si trova un po’ di tutto da chi è pro e ne elenca tutti i benefici, da chi è contro e ne esterna tutti i dubbi!
      A volte devo dire che mi sono trovata in disaccordo come professionista con altre figure professionali (tipo alcune ostetriche durante i corsi pre e post parto) che promuovevano l’allattamento al seno indiscriminato fino a 3 anni senza se e senza ma, soprattutto senza considerare che forse a 2/3 anni ci sono differenze tra i bambini e che anche tutta la parte di investimento emotivo che fa la mamma nell’allattamento è da considerare!
      Non ci sono ne verità assolute ne teorie vere in assoluto sull’allattamento prolungato, che come atto in se non provoca danni psicologici al bambino. La mamma però va considerata in questo atto d’amore prolungato: ci sono mamme “sufficientemente buone” che creano legami di attaccamento sicuri e mamme “non sufficientemente buone” che creano un attaccamento disfunzionale con cure eccessive, cioè che il bambino gradisca o meno, vanno avanti per la propria strada nel bene e nel male. I genitori hanno come scopo crescere piccoli autonomi e sicuri di se, grazie ad un buon attaccamento e qualche frustrazione, tipo regole e limiti, tipo confini anche fisici non solo psicologici! L’allattamento fa parte dei bisogni di un neonato, e a lungo andare assume tutta una serie di sfumature che vanno oltre il nutrimento. Quindi il succhiare diventa soprattutto star vicino alla mamma per sentirsi coccolati e sicuri… Vorrei solo che le mamme che decidono per l’allattamento prolungato fossero ben consapevoli che man mano il bambino cresce l’allattamento perderà sempre più lo scopo nutritivo per assumere quello di bisogno e di vicinanza! E il forte bisogno di vicinanza che rappresenta il bene può essere percepito e può sfociare nel tenere dipendente il bambino. Questa mamma dovrebbe chiedersi (e rispondersi sinceramente) perché lo fa e se il suo bambino ne ha bisogno! Può essere che un bambino “grande” cerchi la tetta per compiacere la mamma, per darle conferme, purtroppo il confine è sottile da valicare.
      Spero di aver chiarito meglio il mio punto di vista… la libertà è sempre nei miei pensieri insieme alla consapevolezza!!!

      Federica

  2. Sono ostetrica ma non fanatica dell’allattamento. Non amo le ideologie e penso che ogni coppia madre bambino sia un mondo a se stante. Non credo che l’attuale modello UNICEF stia portando le madri ad allattare con gioia. L’allattamento a richiesta spesso sconfina in un allattamento esclusivo h 24. Ottengo migliori risultati e vedo madri più serene quando propongo una visione un po ‘ diversa dell’allattamento. Orari con intervalli legittimi per dare la possibilità alla madre di riposare, utilizzo del tiralatte per permettere al padre di sostituire la compagna e orrore degli orrori, non condannò le madri che per infiniti motivi hanno utilizzato qualche volta il latte formula…libero le donne dal senso di colpa se ci riesco .faccio notare pero’ che il latte di mamma offre innumerevoli vantaggi: è sempre pronto. Non bisogna alzarsi di notte a prepararlo e soprattutto fa dormire i neonati essendo panacea di tutti i mali. Di tutto il resto (anticorpi, migliore assimilazione ecc ecc credo alle madri importi poco. Credo che alla madre importi soprattutto dormire almeno due ore e mezza continuative che con un bimbo appena nato è già un buon successo. Detesto la sofferenza, non amo l’abrogazione assoluta imposta da una società che pretende tutto e il contrario di tutto dalla donna : lavoratrice, madre a tempo pieno e moglie dinamica . Per favore rilassiamoci. Sono d’accordo.

  3. Cara federica. Sono una consulente prof in allattamento al seno ibclc http://www.aicpam.org, autrice di vari libri e lavoro come infermiera in Utin. Ho tre figli e penso che non dobbiamo mettete in dubbio la natura (allattamento prolungato e normale e fisiologico), ma pensare e preoccuparci del contrario che non ne parla nessuno e che è una grande illusione. Si, ogni madre è e deve essere libera di decidere, ma non sulla base di bugie ma ha il diritto di essere informata bene sugli svantaggi del non allattare. E avere comunque del personale sanitario competente accanto, che supportano la sua scelta con professionalità. È non degli stupidi che non sanno niente dell’allattatmento e che poi mi dicono che il latte arteficiale è altretanto buono xche non hanno voglia di studiare e aiutare. È anche una discriminazione della donna che, tanto, il suo latte non è così valoroso, come viene detto e promosso ma il liquido che produce l’industria a Base di un latte materno di un altro mammifero sia ugualmente buono.

    • Regina, credo che forse non abbia letto bene l’articolo. Qui si sta dicendo, e sono assolutamente daccordo, che ogni mamma deve essere libera di decidere cosa è bene per lei e per il suo bambino. Io non sono stata allattata al seno da mia mamma, lei ha usato da sempre il latte artificiale. Sono cresciuta sana, sto bene, e non ho mai avuto nessun tipo di problema. Ho deciso di allattare la mia prima figlia perchè lei si è attaccata al seno subito e tutto è proseguito bene. Quando mi sembrava giusto smettere l’ho fatto.
      Sono state molte più le persone che mi hanno dato della matta perchè ho smesso che il contrario. Nessuna delle mia amiche mi ha offeso perchè ho deciso di allattare, al contrario molte persone lo hanno fatto perchè ho deciso di smettere. Allattare al seno è giusto, e consigliato. Ma nessuno si deve permettere di dire ad una donna che le sue scelte sono sbagliate, nessuno si deve permettere MAI di far sentire inadeguata una donna. Per questo condivido appieno il pensiero di federica. Basta con le crociate por allattamento. Basta con il doversi sentire superiori solo perchè si è pro allattamento.
      Allatti? Bene
      Non allatti? Bene comunque.
      Allatti e hai deciso di smettere? E saranno un po’ fatti tuoi, no?
      Scusate, ma mi viene il sangue alla testa quando in tutti i casi, forti di una professionalità che una persona puo’ avere, si deve per forza additare chi la pensa diversamente da noi.
      Sappiamo tutti che allattare al seno fa bene, ma se decidiamo di fare il contrario, lasciateci fare. Grazie!

  4. Gentile Federica,
    ho il timore che lei non abbia letto da cima a fondo la lettera a cui si riferisce, che peraltro non è solo a firma del MAMI ma di diverse associazioni professionali e non.

    La lettera in nessun punto dice che si “deve” allattare fino a una certa età:e non è questo il punto della lettera.

    E’ scritto a chiare lettere all’inizio: i messaggi veicolati nello spot (a proposito, lo ha visto?) non sono supportati da evidenza scientifiche.

    Nello specifico, il prodotto reclamizzato (il cosiddetto “latte di crescita”, rivolto a bambini dai 12 mesi in su) non ha alcuna efficacia dimostrata, piuttosto al contrario da più parti (OMS, EFSA e altri) è stato evidenziato che si tratta di un tipo di prodotto prima di tutto inutile, inoltre è costoso e per il suo contenuto in zuccheri aggiunti e aromi, rischiano di condizionare negativamente le abitudini alimentari dei più piccoli.
    Lo spot dice “il suo futuro è nelle tue mani”, e pone l’attenzione sull’importanza della nutrizione. Tutto corretto, peccato che il prodotto reclamizzato non sia un esempio di “buona alimentazione” per i motivi sopra esposti. Lo spot fa credere ai genitori che per il futuro del proprio bambino, basato sulla sana e corretta alimentazione, serva un latte di crescita. Ecco, non è vero.
    E’ come se in una pubblicità facessero tutta una tiritera su quanto è importante fare una sana merenda tutti i giorni, perchè da questa dipende il futuro del tuo bambino bla bla bla…e il prodotto reclamizzato fosse un costoso krapfen alla crema, quando invece una merenda sana può essere un economico frutto o uno yogurt.
    Un bambino di più di 12 mesi non è allattato al seno? Può prendere del normale latte vaccino, come del resto può non prendere alcun tipo di latte: se l’alimentazione è varia e bilanciata, non vedo quale sia il problema. Siamo mammiferi, e il latte è l’alimento per nutrire i cuccioli. Nessun mammifero, una volta smesso di prendere il latte della mamma, beve latte di altri animali.
    Noi occidentali lo facciamo per tradizione alimentare, ma non è così in tutti i paesi del mondo.

    Mi chiedo proprio dove abbia visto, nella lettera aperta a Massimiliano Rosolino, una crociata pro “allattamento a oltranza”. C’è scritto semplicemente che il latte di crescita è inutile e che i messaggi dello spot non sono provati scientificamente: è tutt’altra cosa!

    Venendo invece al tema del suo articolo,
    E’ assolutamente vero che l’allattamento dovrebbe proseguire “fino a quanto mamma E bambino desiderano”, quindi nel momento in cui a una delle due parti non sta bene continuare, c’è tutto il diritto di smettere. Sappiamo benissimo invece che la maggior parte delle volte le mamme smettono dietro pressioni esterne, perché quando il bambino compie 12 mesi ( ma spesso ben prima!) tutti quanti, dal pediatra, all’amica, alla maestra dell’asilo, alla nonna, cominciano a impicciarsi dicendo che il latte oramai è acqua, che il bambino non diventerà mai indipendente, che avrà problemi psicologici eccetera eccetera. Perché la gente non si fa una sana dose di fatti propri? Perché tutti devono commentare e dire la loro?
    E’ certamente vero che dal punto di vista nutrizionale, il latte materno è più importante a 1 mese piuttosto che a 12 mesi. Ma nel secondo anno di vita il latte materno non è “acqua fresca”
    E’ anche vero che comunque con il passare del tempo l’aspetto relazionale dell’allattamento diventa un legame più forte di quello nutrizionale. Il che non significa crescere figli “mammoni” o scarsamente dipendenti, è un banale luogo comune.
    Mi piacerebbe leggere le stesse preoccupazioni per i numerosissimi bambini che oltre i 3 anni girano in passeggino e usano ancora il ciuccio (quella non è forse una forma di dipendenza? Almeno con la tetta della mamma, il bambino sa che la tetta c’è solo se c’è la mamma. Il ciuccio invece può seguirti ovunque…).
    O per la quota non trascurabile di bambini che alle ELEMENTARI usano ancora il biberon (con il genitore che giustifica il tutto dicendo che così il bambino fa colazione più rapidamente e senza sporcarsi).
    Ecco, questi sono aspetti che a me preoccupano, ma non vedo nessuno scomporsi quando passa un bambino di 4 anni, in passeggino, con il ciuccio in bocca e, perchè no, mentre gioca con il cellulare di mamma o papà dove è installato il videogioco.

    Per commentare le ultimissime righe del suo articolo: beh, lei come psicologa dovrebbe ben sapere quanto potenti e persuasivi possano essere certi messaggi! Ci sono fior fior di esperti dietro a queste campagne. E soprattutto, crede che le aziende investirebbero una bella fetta dei loro soldi in pubblicità, se questa non fosse efficace?

    Mettiamo una mamma che ha un bambino di 13 mesi….se mettiamo insieme tutte le pressioni di chi, pediatra in primis, dice “oramai il tuo latte è acqua, non nutre più, non serve più, il bambino diventa troppo dipendente” a uno spot in cui vengono millantate doti e proprietà di un latte “fatto apposta per i bambini”, al quale hanno aggiunto questo&quello per renderlo “speciale”… il passo è brevissimo! Magari quella donna avrebbe continuato ad allattare serenamente, ma sa quante volte sento di mamme che, proprio per il bene del loro bambino, hanno smesso di allattare dopo i 12 mesi e sono passate al latte di crescita, spesso pure consigliato da pediatri o scarsamente informati o che vanno in vacanza con i soldi delle aziende di questi prodotti?

    Questa in cui scrive è una testata con degli inserzionisti, più contatti ci sono, meglio è per voi. Lei ha ottenuto il suo scopo: un titolo provocatorio, che peraltro poco ha a che vedere con il contenuto della lettera a cui si riferisce, ma che genera dibattito e discussione, vedesi pagina FB e commenti qui. E’ marketing pure questo.
    Anzi, a pensarci bene il titolo è diffamatorio: state dicendo che MAMI e le altre associazioni fanno “crociate pro allattamento fino alla maggiore età”, infangando così il lavoro (per lo più gratuito) di centinaia, forse migliaia di persone, che aiutano moltissime donne che desiderano allattare.
    Si rende conto che in questo modo disincentiva le mamme che necessitano di un sostegno nell’allattamento a chiedere un aiuto competente alle numerose associazioni che firmano la lettera, temendo di mettersi in mano a delle “invasate”che le facciano “uscire di testa”?

    Non credo siano questi gli articoli che aiutano le mamme: contribuiscono solo a creare divisioni.

    • Gentilissima Sara, la ringraziamo per il suo commento, sicuramente l’autrice dell’articolo le risponderà a breve.
      Come è nostra consuetudine approviamo sempre tutti i commenti, abbiamo però cancellato tutti i link ad articoli esterni che conteneva. Buona giornata.

    • Cara Sara,
      andrò per punti…

      – si, ho visto lo spot “incriminato” e si ho letto la lettera e so benissimo che è stata scritta da MAMI con AICPAM, CREATIVAMENTE OSTETRICHE, IBFAN, LA LECHE LEAGUE ITALIA, IL MELOGRANO, MIPPE, ma è altrettanto vero che il mio citare la lettera è stato solamente come spunto per una riflessione personale e professionale sull’allattamento, per lasciare che le mamme esprimessero liberamente il loro punto di vista e le loro esperienze senza censure, senza giudizi. Purtroppo la mia esperienza ha evidenziato più mamme criticate e giudicate per il mancato allattamento materno. In ogni caso non si deve far competizione su chi è più discriminato: ogni discriminazione come ogni giudizio gratuito o estremismo andrebbero condannati.

      – Credo che invece non sia stato letto attentamente quanto scritto da me: parla di titolo diffamatorio, ma scrivendo mi rivolgo alle mamme che hanno sollecitato MAMI e C., poi chiarisco subito che non ho mai scritto di essere contro l’allattamento e io di certo non vado in vacanza con i soldi delle aziende che producono latte artificiale. Non faccio marketing, ma solo la psicologa.

      -Nel primo commento qui sopra ho anche chiarito il mio pensiero sull’allattamento prolungato, che non è dannoso in se, ma potrebbe diventarlo a seconda dei messaggi che veicola e delle successive reazioni che innesca. In tutto il mio scritto parlo solo di libertà di scelta e consapevolezza rispetto a ciò che si troverà ad affrontare la neomamma di turno, non trovo giusto che si proponga un immagine quasi di immacolata serenità rispetto all’allattamento materno, in quanto potrebbe non essere così facile ed è giusto che si conoscano tutti i risvolti anche perché il periodo del dopo-parto è già di per se difficile ed emotivamente delicato. L’inaspettato può essere deleterio! Non credo assolutamente di disincentivare le mamme a richiedere l’aiuto di persone competenti all’allattamento.

      -Non so cosa c’entri la questione di ciucci e biberon in questo contesto, ma ne prenderò spunto per un successivo scritto sulle autonomie e di questo ringrazio!

      Ringrazio per aver letto e commentato!

  5. Ma fate sul serio? Chissà come mai due persone del mami hanno risposto ai commenti ed entrambe si sono affrettate a mettere il link alla lettera. Nessuna di voi ha capito che la persona che ha scritto l’articolo non ha inserito il link, ne tanto meno ha approfondito la lettera, proprio perchè non aveva nessuna intenzione di parlarne? E lapalissiano che ne ha solo preso spunto per dire cio’ che per altro è più che condivibile.
    Non ne fa una lotta contro il mami, ne contro chi allatta, ne tanto meno contro chi come specifica lei volontariamente da indicazioni alle mamme sul come allattare e come fare che questo sia uno dei momenti più belli della vita di una neo mamma. Ma l’articolo non dice questo, e lei con questo commento non fa altro che avvalorare la causa, che.. basta! Non se ne puo’ più. Sempre a giudicare, sempre a dire cosa si e cosa no. L’ autrice ha solo condiviso un pensiero, utili sarebbero stati commenti di chi ha avuto problemi, di chi no, capire come proseguire, esperienze di vita. Ma non ci interessa assolutamente nulla di commenti come il suo.
    Il titolo è provocatorio per forza, perchè quando si fa giornalismo, i titoli devono portare la persona a leggere l’articolo, cosa che evidentemente lei ha fatto male. L’aticolo NON si riferisce alla lettera del Mami, ma l’ha semplicemente presa come spunto. Non credo che l’autrice ce l’abbia con il mami, ne desideri attaccarlo. Ha citato un fatto, che è accaduto realmente, e ne ha preso spunto. Non lo ha raccontato apposta perchè a mio avviso sapeva che si sarebbe scaduti in queste polemiche sterili.
    Detto questo, e sia ben chiaro non conosco l’autrice, ne sono il suo avvocato difensore, semplicemente sono stufa di leggere commenti che poco hanno a che vedere con l’utilità di chi fa questo tipo di magazine per creare dibattiti costruttivi. Io sono una bis mamma, il primo l’ho allattato fino a 2 anni più o meno, tra alti e bassi, ho avuto una persona meravigliosa che mi è stata vicino e devo dire che i primi problemi li superi solo se ti spiegano bene come fare ad allattare. Il secondo non ne ha voluto proprio sapere. Come lo avvicinavo al seno sembrava quasi scappare… ci ho provato e riprovato, con l’aiuto della stessa persona che mi aveva dato una mano con il primo, ma niente da fare, alla fine anche lei mi ha detto che forse era meglio rinunciare… e così ho fatto. Non l’ho vissuta come una rinuncia, stavamo bene entrambi. Però ho apprezzato moltissimo la mia doula, perchè senza di lei forse, con il secondo figlio avrei avuto una crisi proprio per via del mancato allattamento, dato che ci tenevo veramente molto.

  6. Grazie Antonella…
    Ha capito in pieno le mie intenzioni nel proporre questo scritto!
    e soprattutto grazie per aver condiviso la sua esperienza personale di mamma…

  7. Gentile Federica,
    io ho capito benissimo il discorso che ha fatto nella seconda parte, in buona parte lo condivido, ma il punto è un altro.
    Lei dice che la lettera del MAMI era solo uno spunto…ok, ma era uno spunto che non c’entra assolutamente nulla con il suo articolo della sua lettera!
    Lei saprà meglio di me che la maggior parte delle persone si limita a leggere i titoli degli articolo e poco più: i programmi che rilevano gli accessi alle pagine internet sono impietosi e ci dicono che una persona resta su una pagina solo qualche secondo. Ciò significa che, pur senza il dato effettivo in mano, non andrò molto lontano dalla realtà affermando che la maggior parte delle persone che hanno visto questa pagina o la pagina FB che riporta questo articolo, si sono limtate al titolo e alle prime righe, e cioè:
    “Basta con le crociate pro-allattamento fino alla maggiore età!
    Avrei qualcosa da dire alle mamme (numerose a quanto pare) che si sono prese la briga di lamentarsi con il MAMI (Movimento Allattamento Materno Italiano) per lo spot pubblicitario il cui testimonial è Massimiliano Rosolino, talmente indignate dal messaggio che passa il suddetto spot da chiedere al nuotatore di ritirare la sua adesione alla campagna.
    Basta con queste crociate pro-allattamento fino alla maggiore età!”
    Cosa si desume dalle righe qui sopra? Che il MAMI ha fatto una qualche lettera a Rosolino in cui si difende un allattamento “a oltranza”, mi pare ovvio.
    A maggio ragione, il fatto che lei non abbia messo il riferimento alla lettera di cui si parla, non avrà fatto altro che alimentare questa percezione.
    Per quanto mi riguarda, il problema è questo… magari a lei, la lettera mandata a Rosolino ha fatto accendere la lampadina sull’argomento “allattare, si ma fino a quando'” e ha pensato giustamente di farne un articolo.
    Ma concorda con me sul fatto che il riferimento alla lettera del MAMI è assolutamente inappropriato, proprio perchè si parla di due argomenti che non hanno nulla a che vedere? Che associare la lettera del MAMI con la frase “crociata pro-allattamento fino alla maggiore età” porta a pensare che la lettera stessa parli proprio di quello?

    Poi, come fa a dire che la lettera a Roslino è “solo uno spunto” per il suo articolo? L’incipit della sua lettera è
    “Avrei qualcosa da dire alle mamme (numerose a quanto pare) che si sono prese la briga di lamentarsi con il MAMI” [che poi, a che titolo si rivolge loro? E poi parliamo di giudizi…].
    Dato che lei ha letto la lettera del MAMI (e altri) avrà sicuramente capito che la questione non è allattare/non allattare dopo l’anno, ma tutt’altro: il latte di crescita è inutile e costoso, se una mamma dopo l’anno non allatta può usare il latte vaccino o non usare proprio il latte. Punto.

    Chi le dice che queste mamme a cui lei si rivolge, fossero tutte mamme che allattano? Potevano anche esserci donne che non hanno mai allattato, ma semplicemente sono donne informate che non hanno tollerato una pubblicità che veicola messaggi scorretti, sulla pelle dei bambini e che grava sulle tasche dei genitori.
    Chi le dice poi che tra queste mamme, pur allattanti, ci fossero donne che desiderano prolungare l’allattamento fino a due, tre anni o oltre?

    Se non aveva intenzione di parlare della lettera o riferirsi ad essa, perchè semplicemente non l’ha nemmeno nominata? Non poteva andare subito al dunque del suo articolo?

    Che la gente non abbia letto né il suo articolo per intero né la lettera a Rosolino è evidente dalle risposte su FB e da alcune qui: tutti a parlare di tetta si/tetta no, io ho avuto questo e quel problema, il mio bambino è cresciuto bene anche con il latte artificiale ecc ecc…. argomenti assolutamente estranei sia al suo articolo e sia alla lettera.
    Ma l’importante è che se ne parli e ottenere click e interazioni, no?

  8. Ciao Federica, mi è apparso questo post proprio mentre leggevo il post sull’allattamento promosso in questi giorni.
    Sono stata incuriosita dal titolo, e in effetti il messaggio è condivisibile: nessuna mamma dovrebbe sentirsi il dito puntato contro, mai, quando sta facendo delle scelte lecite e che assicurano la salute del bimbo. E che la fanno stare bene.
    Ma purtroppo mi vedo costretta a dissentire sull’uso della parola emancipazione, perché il bambino ( come la mamma) non ha, o meglio, non dovrebbe avere, alcun bisogno di rinnegare l’allattamento al seno per emanciparsi.
    Purtroppo il latte artificiale sa di pratico, funzionale, permette di tornare al proprio stile di vita molto prima di quello naturale. Ma non è detto che sia un bene in assoluto, nè che sia indice di un rapporto madre/figlio più moderno, nè che non crei problemi di tolleranze e simili.
    La vera emancipazione della donna sarebbe poter allattare liberamente dove vuole, vedersi riconosciuto il diritto di lavorare poco durante il periodo dell’allattamento (ogni mamma, non solo le impiegate), e essere aiutata già dall’ospedale ad avviare il proprio allattamente, a spese del servizio sanitario, e non dovrebbe essere costretta a comprare latti formulati o latti crescita,
    A quel punto sì, sarebbe una vera scelta: pur potendo, si decide di non allattare.ù
    Altrimenti, quella che spesso viene rivendicata come scelta, è solo un ripiego, perchè allattare diventa sempre più scomodo, difficile e poco conveniente per la donna.
    Ciao!

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