Compiti delle vacanze. Sì,No,Forse…

Ultima modifica 20 Giugno 2019

Lo so che ne abbiamo già parlato moltissime volte ma l’argomento è sempre molto sentito. Lo capisco dai pareri che mi chiedono amici e conoscenti, specialmente chi si trova ad avere i figli che frequentano per la prima volta la scuola primaria. Pur non mettendo in dubbio la validità dei compiti di ripasso estivi ne sentono l’impegno e chiedono a me come la penso.

“Ma questi compiti? Servono oppure no?” oppure “Ma hai letto di quell’insegnante che ha dato quei compiti originali e l’ha messo su Internet”

Sì,l’ho letto, e mi sembra un’emerita sciocchezza. Ecco, l’ho detto.

Anche quest’anno per me inizia la routine dei compiti delle vacanze estive con mia figlia che ha frequentato la prima elementare e devo richiamare all’ordine più me che lei a dir la verità. Ho fissato (come consiglio anche io agli altri) un orario specifico per fare i compiti che, nel mio caso, è dopo pranzo quando sia al mare che a casa le attività sono sospese a causa del grande caldo.

Anche se io muoio dal sonno e riposerei volentieri un po’ devo richiamarla a fare almeno quattro pagine di compiti a giorno.

Ho pianificato anche la divisione dei compiti, sì. Quattro pagine a giorno, in un libro medio, di un centinaio, significano terminare il libro entro il mese di luglio lasciando agosto totalmente libero anche in vista di qualche giorno di vacanza da passare con la famiglia.

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Io sono comunque la prima a faticare a seguire un programma, sia chiaro…ma ci provo.

In ogni caso i compiti delle vacanze rappresentato davvero una piccolissima percentuale della giornata di un bambino e talvolta è più il pensiero di dover iniziare a fare i compiti ed interrompere il clima vacanziero che altro.

Pertanto io non la vedo così tragica, anzi credo che un piccolo consolidamento serva a vedere dove il nostro bambino è più carente. Io ad esempio mi sono accorta proprio di questo.

Ho notato che Sveva aveva difficoltà con il calcolo, ho quindi scelto delle attività mirate volte a consolidare queste lacune, prima che diventino montagne.

Probabilmente io ho l’occhio clinico da insegnante,ma qualsiasi genitori può accorgersene per poi, eventualmente, demandare qualche attività specifica a qualche insegnante.

E voi? Come la pensate?

Arianna Simonetti

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