Gita sulla Grande Muraglia

Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

Non posso certo definirmi un’amante dei viaggi e delle esplorazioni. Spostarmi con i bambini, soprattutto qui in Cina, mi crea ansia e preoccupazioni. IMG_7149

Tuttavia, l’interesse e l’eccitazione di andare a calpestare una delle sette meraviglie del mondo era tale che le mie ansie sono decisamente passate in secondo piano.

La regola numero uno della comunità Expat dice di non viaggiare per  la Cina durante le festività Cinesi, purtroppo però, lavorando in Cina, anche le vacanze di mio marito coincidono con quelle del popolo cinese, quindi, non ci rimangono molte alternative e, grazie alla perfetta organizzazione di una mia amica che si è occupata  di tutte le prenotazioni, venerdì scorso siamo saliti sul treno veloce della linea Shanghai – Beijing e, in poco più di cinque ore, direttamente dalla nostra Suzhou abbiamo percorso 1150 km, per arrivare a Beijing sud.

Un rarissimo cielo azzurro ci attendeva al nostro arrivo e, dopo una confortevole notte in albergo, eccoci sabato, di buon mattino, pronti per la nostra gita alla Grande Muraglia.

Autista pronto, truppa di 10 persone a bordo, si parte destinazione Mutianyu, 60 km da Beijing, tempo previsto, traffico compreso, un’ora e mezza.

Dopo dieci minuti di viaggio, ci scontriamo subito con la dura realtà: i Cinesi sono tanti , tantissimi. L’ingresso in autostrada richiede un’ora e mezza, ma teniamo duro, speranzosi che in autostrada la situazione migliori.

Purtroppo, non è così, ancora coda. Mio marito è già allo stremo delle forze con la sopportazione e ventila la possibilità di tornare indietro. Per fortuna, teniamo duro, la bellezza della giornata e la caparbietà dell’autista ci convincono a perseverare, anche se il dubbio colossale era: “andranno mica tutti a Mutianyu?”

Finalmente, si prende un po’ di velocità in autostrada e si arriva all’uscita. Il paesaggio è meraviglioso, si intravede già la  Muraglia sulla montagna di fronte a noi. Ormai è fatta, stiamo arrivando.

Mai sottovalutare le possibili strane improvvisazioni cinesi. Prendiamo una strada piuttosto stretta e  a doppio senso di circolazione, ci si ferma in coda (siamo ormai a tre ore di viaggio). Veniamo superati a sinistra da una fila continua di macchine, che bloccano definitivamente il passaggio nell’altra corsia.

Ingorgo definitivo, bloccati in una strada di campagna ai piedi della montagna.

Quando ormai sembra tutto perduto, ecco che il nostro autista non demorde, a colpi di clacson fa spostare alcune macchine e si avventura in mezzo a un campo, seguendo altre macchine e, con una scorciatoia improvvisata, siamo di nuovo in pista e la strada di fronte a noi è libera.

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Dopo ben quattro ore, arriviamo a Mutianyu. Viaggio complicato, ma soddisfazione massima di tutta la truppa.

La giornata é fantastica e il caos, arrivati su, è davvero minimo, il panorama è mozzafiato e, alla faccia della mia paura dell’inquinamento, la visibilità è a perdita d’occhio.

Potrei perdermi per ore a descrivervi l’importanza storica e l’imponenza di una simile costruzione, ma non credo di averne minimamente le competenze, mi limiterò invece a descrivervi l’importanza e la soddisfazione che essere lì ha significato per me e la mia famiglia. Mio marito si é scatenato in fotografie, prendendosi il tempo necessario, per cercare di immortalare il più possibile la bellezza di un panorama, che forse mai più vedremo nella nostra vita. Io e mia figlia abbiamo percorso tutto il tratto sulla Muraglia, arrampicandoci su e giù per quelle scale, ammirando la vista da ogni singola torretta e capendo finalmente che cosa intendeva un nostro amico maratoneta, quando ci raccontava che la Maratona sulla Grande Muraglia é stata la gara più spettacolare e massacrante, che avesse mai fatto in tutte le sue oltre cento competizioni.

Mio figlio Samuele, invece, é stato fin dall’inizio molto più attratto dall’idea che, per tornare ai piedi della montagna, avrebbe preso insieme al suo papà il toboggan, un lunghissimo scivolo che riporta i turisti a valle, quindi, senza mai lamentarsi, ha trottato davanti a noi, fermandosi ogni tanto per le solite fotografie di rito con tutte le ragazzine cinesi,che anche sulla Grande Muraglia lo guardavano e fotografavano.

Una giornata che, sicuramente, ricorderemo per molto tempo.

Daniela Marzari

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