La legge del taglietto, la legge del taglio e cucito e la legge del taglione.

Ultima modifica 24 Ottobre 2016

E’ mattina, eccoli lì, Diego e il suo amico Edoardo all’asilo. Giocano alla “combattaglia”, come dicono loro.
Si rotolano, ridono, scherzano e, alla fine, un pugno assestato un po’ più duramente degli altri fa scoppiare Edoardo in un pianto inconsolabile che sfocia in disperazione quando si accorge che l’artiglio di Diego gli ha anche procurato un taglietto.

“Sei brutto, mi hai fatto male e non ti faccio più amico!”

Diego gli chiede scusa ma Edoardo è troppo arrabbiato.
Dopo nemmeno dieci minuti, Edoardo si scorda di quel taglietto e torna a fare la lotta con Diego, ben felice che l’amicizia sia di nuovo sbocciata.
La legge del taglietto è molto semplice e facilmente applicabile: non ha processi, perché i testimoni chiave rimuovono i fatti a poca distanza dal loro accadimento, non ha colpevoli, perché le ferite fanno parte del gioco, non ha vittime né carnefici, perché si gioca ad armi pari e scoperte, infine, non ha rancori, perché la cosa che più conta è continuare a giocare.

Ed eccoli ancora insieme, Diego ed Edoardo.
Questa volta, sono al parco, perché le mamme hanno deciso di portaceli insieme per l’ora della merenda.
Inizia di nuovo la “combattaglia” fatta di ringhi e avviluppamenti su se stessi, quando, ad un tratto, uno spintone un po’ malestro di Edoardo a Diego, fa battere la testa a quest’ ultimo sullo scivolo.
Pianti, urla e male parole richiamano l’attenzione delle mamme, impegnate in amabili chiacchiere alla panchina. Subito, la mamma di Edoardo lo rimprovera e lo umilia davanti al suo amichetto e viene obbligato a chiedere scusa con tanto di minaccia fantozziana di essere crocefisso nella sala mensa dell’asilo il giorno dopo.

Nel frattempo, Diego, in lacrime non viene nemmeno consolato dalla mamma che, anzi, lo sprona a non essere lagnoso e a perdonare il suo amichetto.
“Dai dai che non ti ha fatto niente, povero Edoardino”, mentre, a voce alta, la mamma di Edo ripete: “Chiedi scusa al tuo amico e non lo fare mai più… che figuracce mi fai fare!”
Questo è il classico teatrino in cui si applica legge del Taglio e Cucito, ovvero un decalogo alla base del quale vige l’apparenza, la falsità e la soppressione della spontaneità.
Il primo comandamento di questa tavola recita: “Non dare mai ragione a tuo figlio in presenza di mamme altrui”. Epilogo del teatrino: le due mamme tornano a chiacchierare amabilmente, mentre i bimbi si tengono il muso ancora per un po’ perché, a causa di quel litigio, entrambi si sono presi una bella sgridata da parte della mamma.
Alla fine, si impegnano nella tortura di un malcapitato bacherozzo e fanno comunque pace.

La giornata si conclude. Diego ed Edoardo vanno a nanna e, per aggiudicarsi un extra bonus di coccole, raccontano a mamma di quanto siano stati dolorosi quel taglio e quella spinta ricevuti, tanto che le loro mamme percepiscono quelle ferite come proprie, aperte e doloranti.

Bene Diego, tu con Edoardo non giochi più perché è un bimbo troppo violento!

Quasi dovesse rispondere a questa offesa, la mamma di Edo, a distanza, sussurra al suo bimbo: “Diego è un gran maleducato, come sua madre, d’altra parte. Non giocare più con lui e, se ti fa male, tu picchia più forte!”

E’ chiaramente scattata la temibile Legge del Taglione che non dovrebbe mai essere insegnata ai piccoli.  Oltre a creare una tremenda confusione nella testa dei bambini che, solo poche ore prima, al parco, erano stati messi alla gogna, mentre ora vengono trattati come i portatori della verità assoluta, quella del taglione è una logica che non può essere applicata nel Tribunale dei Bambini, i quali, però, non potendola capire, la ripeteranno come una formuletta al proprio compagno, creando, così, un tragicomico impasse.

Il giorno dopo, durante la loro consueta combattaglia, Diego riferirà ad Edoardo le parole della sua mamma, cosa che anche Edoardo farà subito dopo. Neanche il tempo di mettere le giacche per uscire dall’asilo e le rispettive dichiarazioni di guerra arrivano all’orecchio delle mamme. Una si avvicina all’altra con fare minaccioso: “Ti aspetto fuori…dall’asilo”. “Se ti permetti di nominare ancora mio figlio approfitto delle tue extension per cucinarti a rolatina” Risponde l’altra. “Ah sì? Tu fai attenzione che ti prendo la french manicure del mignolo e la uso come cotton fioc!”

Inizia, così, un poco diplomatico scambio di vedute tra mamme, mentre Edo e Diego, tutti felici di poter stare ancora insieme, continuano la loro avvincente combattaglia.
L’avrebbero fatto senza perdere nemmeno un round, se, quel giorno al parco, le loro mamme, anziché intervenire, si fossero fatte un spritz!

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