La lista dei desideri di Molly

Ultima modifica 10 Novembre 2015

 

A otto anni Molly sta per perdere la vista e stila una lista di ciò che vuole vedere prima del buio. Un compito nobile già di per sé ma reso ancor più speciale dal particolare destino che attende questa giovane sognatrice.molly

Una grave malattia genetica, nota come retinite pigmentosa, ha infatti condannato Molly alla cecità: presto al piccola non potrà più vedere e, consapevole di ciò, invece di scoraggiarsi, ha deciso di sfruttare al meglio il tempo che le resta, stilando una lista dei desideri.

Alcuni sono sogni abbordabili, come vedere un concerto, altri invece sono un po’ più esosi, come visitare l’Australia o la Scozia. Nonostante il suo impareggiabile coraggio, Molly rimane pur sempre una bambina e così per trasformare la sua lista dei sogni in una lista di ricordi ha bisogno di un pizzico di aiuto.

E’ qui che entra in gioco la sua mamma, Eve Bent, pronta a trasformare quel pezzo di carta in un progetto on line , noto appunto come Making Molly’s memories, ovvero “dar vita ai ricordi di Molly”: una ricerca fondi, in poche parole, che ha come ultimo scopo la realizzazione dei sogni della piccola.

Risultato? In appena due mesi sono state raccolte ben 45mila sterline, una cifra all’altezza della straordinarietà di Molly. I soldi serviranno a far sì che la bambina possa stampare nella sua mente tanti ricordi meravigliosi, destinati a diventare ancora più indelebile quando i suoi occhi non le permetteranno più di incamerarne di nuovi.

Quali sono i desideri di  Molly?

Andare a Disneyland
Andare allo zoo
Visitare Londra
Vedere il Palazzo della Regina
Visitare il Museo di Storia Naturale
Visitare Blackpool
Visitare la Scozia
Andare all’Aquarium
Fare un safari park
Andare a Legoland
Vedere la spiaggia
Visitare musei
Andare a teatro
Assistere ai concerti
Visitare l’Australia
Vedere una partita di calcio

molly3Nata perfettamente sana, Molly ha incominciato a soffrire di cali della vista quando ha iniziato ad andare a scuola e non riusciva a fare i compiti e a vedere i programmi in tv. Dalla prima visita dall’oculista la bambina è tornata a casa con un paio di occhiali, ma la situazione non migliorava e ci sono voluti 18 mesi di test e controlli per arrivare alla terribile diagnosi dello scorso dicembre. “Quando ci hanno dato il responso è stato uno choc terribile – ammette la signora Eve – anche perché non avevamo mai pensato che Molly potesse ereditare lo stesso problema agli occhi di mio fratello e di alcuni zii, visto che ci avevano sempre detto che la Retinite Pigmentosa colpiva solo i maschi. Per questo motivo ogni 3-6 mesi anche i miei due figli più piccoli, Charlotte di 5 anni e Samuel di 2, vengono sottoposti ai regolari controlli per vedere se presentano sintomi della malattia. So bene che c’è la possibilità che mi ritrovi con tutti e tre i miei figli ciechi e questa eventualità mi terrorizza”.

A volte i piccoli di casa ci insegnano che non bisogna mollare mai, neanche di fronte ad un triste destino.

Paola Lovera

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