L’ansia della mamma expat

Ultima modifica 10 Ottobre 2019

…telecronaca del primo giorno di scuola.

Quando lasci la tua terra ed il tuo lavoro per un’esperienza come quella dell’expat hai ovviamente dubbi e domande che ti tormentano di continuo e quando la destinazione è Cina tutti i dubbi e le domande aumentano esponenzialmente.

Sono una mamma per cui i miei timori maggiori erano legati ai miei bambini… continuamente mi chiedevo come avrebbero preso la loro nuova vita e come avrebbero fatto ad andare a scuola e  farsi nuovi amici visto che  non conoscevano una sola parola nè in inglese nè tantomeno in cinese.

Samuele aveva 4 anni, avrebbe ancora fatto l’asilo ma la mia signorina….avrebbe dovuto fare la seconda elementare. Aveva appena iniziato a leggere e scrivere un po’ in Italiano quante difficoltà avrebbe potuto incontrare a dover imparare in poco tempo a parlare e scrivere in inglese??!!…

Emotivamente mi ero preparata a pianti, capricci e rifiuti che avrei dovuto fronteggiare da sola in quanto mio marito aveva già i suoi bei pensieri al lavoro dovendo insediarsi nella sua nuova posizione.

Ma si sa..quando si parte per una nuova avventua bisogna essere carichi e decisi e cosi arrivammo a Suzhou in Cina il 14 Settembre 2011 e giusto una settimana più tardi del nostro arrivo i miei bambini erano pronti nelle loro uniformi nuovissime per l’inizio della loro avventura cinese/internazionale.

Con il cuore in gola e la lacrima in agguato li accompagnai al bus della scuola, affidandoli alla gentile Ayi cinese. Con mia enorme sorpresa tutti e due erano carichi ed entusiasti e li ricordo perfettamente salutarmi allegramente dal finestrino. A quel punto il duro per me era dover attendere fino alle 4 del pomeriggio per avere le prime impressioni e il resoconto della loro giornata.

Secondo voi cosa fa la tipica mamma italiana in queste situazioni …ovviamente passa la giornata con il cellulare in mano in ansia pensando…”mi sa che tra un po’ chiamano da scuola e devo andare a prenderli o a consolarli…”….” si saranno persi…ecco si lo sapevo la scuola è troppo grande si sono persi “…” non ritroveranno il bus da prendere per tornare a casa”…”mangeranno qualcosa?”

Arrivarono le 4 e nessuna telefonata era giunta al mio cellulare..quindi forte del mio detto piemontese..”Bruta nova a riva prest”….trad..” le brutte notizie arrivano subito” andai ad aspettare il bus. Ecco giungere il bus numero 26 ….i miei bimbi a bordo…wow..prima ansia svanita, non si sono persi.

“Ciao bambini allora???!!”

Susanna 7 anni e mezzo…” Mamma! La scuola è bellissima!..la maestra è fantastica..non ho capito una sola parola in tutto il giorno ma abbiamo fatto tante cose! Ho già tre amiche nella mia classe più un’altra bambina che è in un’altra classe  ed è pure Italiana”
Mamma: “Samuele e tu? Come è andata la tua giornata?…ops..come mai non hai più i  pantaloni della divisa che ti ho messo stamattina?” Samuele 4 anni appena compiuti: “Perchè è colpa tua mamma…ti sei dimenticata di dirmi come fare a chiedere di andare al bagno e mi sono fatto la pipì addosso! a parte questo tutto bene anche se parlano tutti in modo strano….”

Sciocca io!!….almeno alcune frasi di base avrei dovuto insegnargliele…
A parte questo, troppo forti i  miei bambini!!

Daniela Marzari 

 

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