Le rivelazioni della Marcuzzi

Ultima modifica 18 Giugno 2018

In questo periodo mi concedo uno sfizio: comperare le riviste di gossip e sfogliarmele in vacanza. Così, mi è capitato di leggere l’intervista ad Alessia Marcuzzi  pubblicata su Vanity Fair.

Mi è venuto più di una volta di sorridere.
Innanzitutto, lei dice che per dimostrare di essere “bona”, ha dovuto fare il calendario sexy.

Dice che era come una sorta di rivincita nei confronti di tutti quei ragazzi che fino a quel momento non se ne erano accorti di avere affianco una bella gnocca. Di sicuro non centra un fico secco l’eventuale compenso da capogiro ottenuto con quegli scatti, ma certo che no, che schifo!

E ancora: “Sono capace  di fare gruppo con tutti. Perchè sono poco gatta e maliziosa e questo le altre donne lo apprezzano!”, commenta riguardo la differenza atavica tra donne e uomini sulla capacità di fare gruppo e di apprezzarsi in maniera genuina.

Niente di più vero, anche quello che lei afferma, peccato però che da quando ha aperto il suo blog, non fa altro che postare foto di sè in perfetto stile “Bimbominkia”, con autoscatti e pose da lolita “guardare ma non toccare”, con un ammiccamento a destra e uno sculettamento a manca. E tutto questo trasuda malizia e gioco di seduzione da ogni poro… e dice pure che sta cercando di fare squadra al femminile anche sul suo blog.

Mah, solo a me non torna qualcosa in tutto questo? E sorrido.

Sulle sue storie passate importanti dice: “Ma io non mi innamoro facilmente, anzi. Non ho mai nemmeno avuto una storia di una notte, purtroppo. Sono di quelle che poi si fidanzano sempre.”

Devo commentare?
No, dai, fatelo voi… che io sto ancora a ride!
La volete la ciliegina sulla torta?

Afferma: “Programmare troppo mi fa anche tristezza. Soprattutto quella programmazione un po’ borghese secondo cui ti devi fidanzare e poi sposare e poi aspetta qualche anno e poi fai un figlio e ndiamo tutti insieme in vacanza nel tal posto. Per alcuni di questi finisce per essere una farsa.”

E rido. Ma questa ‘ndò vive? Ma di cosa sta parlando?

A parte che, secondo me, non esistono più questo tipo di donne che programmano a prescindere seguendo degli schemi prestabiliti. E poi, ammesso che ci sia qualcuno che si ritrovi in questo marcuzziano borghese clichè, non è una scelta fatta in piena consapevolezza? Non è una scelta dettata dall’amore verso un uomo e una naturale  voglia di costruire con lui un futuro, una famiglia e perchè no… delle vacanze?!

Alè, ci piaci, sei una tosta che sa il fatto suo e che ha costruito una carriera di tutto rispetto, ma, scusa, eh, la domanda sorge spontanea: ma ti sei mai innamorata veramente?!

Micaela le MCronache

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