Maker Faire Rome 2016, il futuro è ora [Il nostro reportage]

Ultima modifica 26 Ottobre 2020

Quando ero piccola fantasticavo di un futuro fatto di astronavi, robot e videotelefoni.
Alla Maker Faire di Roma 2016 il futuro è ora e molti dei miei sogni sono diventati realtà.

La fiera dell’Innovazione, che si è svolta da venerdì 14 a domenica 16 ottobre, occupava sei padiglioni della Nuova Fiera di Roma e alcuni spazi intermedi all’aperto. C’erano i droni, i robot, le stampanti 3D e i vestiti robotici, insomma tutto ciò che è innovativo. Ogni stand era una scoperta, ogni angolo era un pezzettino di futuro che è già presente.

Mi ha stupito toccare con mano, letteralmente, le invenzioni di un domani che è già oggi, soprattutto mi sono sentita sorpassata dai miei figli, i gemelli di 9 anni, che conoscevano ogni stand, ogni tecnologia, ogni novità molto meglio di me.

Sono già superata? mi sono chiesta
No, perché ogni oggetto esposto insegnava qualcosa a me e a loro.

Ogni stand era una storia, un futuro, un domani. Il loro domani, quello di cui fantastico ogni sera quando chiacchieriamo della giornata di scuola, quando giocano a Minecraft, quando mi insegnano un nuovo videogioco.

In una girandola di momenti diversi abbiamo incontrato le invenzioni di oggi e la realtà virtuale che oramai è diventata realtà, bastano uno smartphone e un visore. 

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L’innovazione alla Maker Faire Rome 2016

Il padiglione 9 era interamente dedicato ai bambini, con moltissimi stand dedicati ai loro interessi tra giochi e robot innovativi.

Lo stand di Minecraft, il gioco per costruire mondi virtuali, è stata la nostra base per l’esplorazione dello stand 9, mentre aspettavamo in fila per i kids tour, giri di esplorazione dedicati ai bambini e ai ragazzi e al mondo dell’innovazione e della robotica. Alla fine del padiglione si trovavano le sale per i laboratori, tutti prenotabili online, opzione estremamente comoda.

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Gli altri cinque padiglioni erano una scoperta continua.

La domotica ci ha meravigliato con l’avanzamento dei dispositivi controller della casa, ormai con uno smartphone si può davvero preparare la cena dall’ufficio!
Una bella comodità. La stampa 3D ha affascinato i bambini con le sue mille forme e colori, rimane il tempo lunghissimo di riproduzione di un oggetto ma siamo sicuri che si risolverà anche questo piccolo inconveniente.

Il settore della tecnologia applicata al food mi ha fatto impazzire.
I diversi robot da cucina e soprattutto le diverse serre per coltivare verdure e odori sul balcone di casa o direttamente in cucina.

Ci ha colpiti poi lo stand Eni dedicato all’innovazione con molti esperimenti accessibili ai bambini, il personale gentilissimo e disponibile a rispondere alle mille domande dei miei figli sapientoni, i colori invitanti e un modo intelligente di fare #energytelling.

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Tommaso ha giocato con i circuiti, per poi monopolizzare la console di controllo del movimento di un sorridente palloncino, dove abbinando i diversi colori lo si muoveva in tutte le direzioni.
C’era la fila per scoprire i segreti della “guida” e anche Lorenzo ha trascorso del tempo giocando così.

L’esperienza Maker Faire

L’evento è talmente entusiasmante e pieno di novità da richiedere almeno una settimana di esposizione, tre giorni non sono sufficienti e la domenica era faticoso muoversi tra i padiglioni e gli stand per la gente in fila. La fiera di Roma è sicuramente una location più adeguata dell’Università La Sapienza, sede della precedente edizione. Rimane un po’ il sapore dell’amaro per non aver potuto visitare tutto, ma l’esperienza è valida ed entusiasmante, sia per noi adulti che per i bambini.

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Mi ha meravigliato trovare poco coding ed esperienze di programmazione per bambini, mi aspettavo, forse, un intero padiglione dedicato a questa materia così entusiasmante.

Ho sentito qualcuno che criticava la presenza delle aziende in fiera, quasi fosse uno snaturamento dello spirito free dell’invenzione e dell’innovazione, quando sono proprio i brand più grandi a investire oggi nei settori del futuro, ad aprire laboratori dove le start-up crescono e lanciano i loro servizi o prodotti. Sono le grandi e medie aziende e le istituzioni che investono sui piccoli inventori e sulle grandi idee. Senza queste possibilità molto futuro non sarebbe già presente.

Aspettiamo l’edizione 2017 con trepidazione!

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