Donne e lavoro

Ultima modifica 24 Agosto 2020

In Italia cresce la disoccupazione, ergo il lavoro non c’è, ma se la nostra economia non cresce è colpa delle donne che non lavorano, specialmente al sud.  Questo dicono i soloni che ci governano, ma sapete quale rimedio intendono attuare? Uno che già preso la forma di un decreto del nostro ineffabile ministro del lavoro.
Creare nuovi posti per la seconda metà del cielo? Ma neanche per sogno!
Il decreto partorito da cotanto cervello prevede un assegno di 300 euro per 6 mesi per le donne che hanno appena partorito e che intendono rientrare al lavoro ( che già avevano) o che intendano iniziare.
Dell’importo parleremo dopo, ora è bene mettere in evidenza che l’eventuale assegno sarà erogato direttamente all’asilo nido o, in forma di buoni, alla baby sitter.

La neo mamma potrà usufruire soltanto dei tre mesi di congedo obbligatorio, rinunciando ovviamente a quelle facoltativo (comunque pagato anche se non interamente), ma e soprattutto dovrà preventivamente rinunciare al congedo parentale che le spetta durante le malattie del figlio e fino al compimento dei tre anni di età.

Avete capito? Ti danno, forse, 300 euro al mese per 6 mesi ed in cambio tu rinunci a 9 mesi di congedo facoltativo e inoltre ad assistere tuo figlio, in caso di malattia, nei suoi primi 3 anni di vita.

E chi l’assisterà? Non certo il papà, il quale pure non avrà altri diritti che due, dico, due giorni di congedo alla nascita del figlio, null’altro. Restano le ferie, direte voi, ma bastano? Succede a molti bimbi piccolissimi di cadere spesso ammalati, e allora?
La Fornero chiede una grossa rinuncia in cambio di…1800 euro, tale è il totale, che non sono sufficienti a pagare nè un nido, soprattutto se privato visto che i pubblici sono pochi, nè una baby sitter qualificata alla quale affidare un neonato.
E’ un discorso inverosimile, un provvedimento insensato che non giova a nessuno, soprattutto alle donne, che è stato pensato per favorire la carriera delle donne, dicono, ma…un momento, non giova a nessuno?

No, mi sbaglio! A qualcuno giova: alle casse dell’inps al quale istituto  spetterebbe l’erogazione degli stipendi, anche se ridotti, alle donne che usufruiscono dei predetti congedi facoltativi.

Ma sapete a quanto ammonta il fondo destinato a coprire questo sussidio? Ad una cifra sufficiente a coprire 3000 nascite, peccato che, in un anno, nascano circa 500.000 bambini. Un granello di sabbia in un oceano.
Dimenticavo che, per avere accesso al sussidio, sarà obbligatorio rientrare nei parametri isee non ancora stabiliti, naturalmente, e a parità di reddito elaboreranno un sistema. Ma il decreto è già legge, con tutte le sue lacune e la sua pochezza.
Un altro esempio di come lavora il ministro.

Nonna Lì


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