Olimpiadi, storie di mamme e di medaglie

Ultima modifica 21 Maggio 2018

Si può essere mamma e diventare una campionessa olimpica?

Certo che si!

Lo hanno appena dimostrato le italianissime Diana Bacosi e Chiara Cainero che si sono sfidate alle olimpiadi di Rio nella gara di Skeet vincendo rispettivamente la medaglia d’oro e quella d’argento.

Skeet… per chi non conoscesse la disciplina è una sorta di tiro al bersaglio. Da due posti diversi vengono lanciati in aria contemporaneamente due piccoli bersagli di argilla che ovviamente devono essere colpiti. Due colpi in canna, se sbagli… è fatta.

bacosi-caniero

Uno sport che richiede velocità, precisione, passione e tempo. Allenamenti costanti che sicuramente non sono semplici da incastrare con la vita di mamma, ma del resto qual è la novità? Le mamme sono sempre di corsa!

E questo lo sanno benissimo anche le due italiane, figlie, mogli e mamme che hanno potuto contare sull’aiuto di genitori e marito, figure fondamentali che hanno permesso loro di dedicarsi anche alla loro carriera sportiva e di arrivare a Rio in forma per giocarsi la medaglia.

Diana, 33 anni, è mamma di Mattia 7 anni, ha iniziato grazie al padre cacciatore e non ha mai smesso. E’ alla sua prima olimpiade e anche se la medaglia d’oro è come vivere un sogno, il suo desiderio più grande ora è tornare in Italia per poter riabbracciare suo figlio.

Chiara, 38 anni mamma di Edoardo 2 anni, aveva già vinto l’oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e qualche anno fa aveva partecipato agli Europei in dolce attesa: ”ad ogni sparo sentivo il piccolo dentro di me muoversi” ha dichiarato. Ma non mi sono mai fermata, e dopo gli Europei ho iniziato l’allenamento per Rio, volevo questa medaglia più di ogni altra cosa, e mio figlio oggi è il mio primo tifoso.
E se nel 2006 Edoardo era nella pancia di mamma, oggi era a Rio con papà e nonni, ed è stato il primo ad abbracciarla dopo la medaglia.

Certo per queste mamme continuare a fare sport a questi livelli dopo la maternità non deve essere stato facile, ma passione e determinazione possono tutto.

La pallavolista italiana, Maurizia Cacciatori inviata speciale di Vodafone, sponsor del Coni, le intervista a Casa Italia.

Entrambe concordano sul fatto che le donne sono forti di loro, ma le donne mamme in qualche modo sono ancora più forti, essere mamma può essere un valore aggiunto, non una penalizzazione.

Ecco perché  la campionessa ci ricorda di non rinunciare mai a nostri sogni:  la vita non finisce con la nascita del nostro bambino. Abbiamo diritto a essere madri e ogni altra cosa che vogliamomamme, non rinunciate mai ai vostri sogni, la vita non finisce con la nascita del nostro bambino. Abbiamo diritto a essere madri e ogni altra cosa che vogliamo.

Ora le aspetta un po’ di meritato riposo con la famiglia, e per qualche giorno potranno dedicarsi unicamente al loro ruolo di mamme. Giorno eh… perché poi si riparte con il doppio ruolo che tra 4 anni arriva Tokio 2020!

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