Papa Francesco gay-friendly?

Ultima modifica 28 Dicembre 2016

Tempo fa scrissi un post, al quale avevo dato il titolo irriverente “rerum novarum?”, in cui auspicavo un rinnovamento per il cattolicesimo con l’imminente avvento del nuovo Papa.

Sono ateo, ma sarei ipocrita se negassi l’importanza del Santo Padre nella vita di ognuno di noi, specialmente di ogni italiano, per questo in quel post traspariva la mia speranza che il nuovo eletto fosse illuminato più dei predecessori riguardo a temi scottanti che interessano la nostra società, quali diritti degli omosessuali e ritorno al vangelo nella sua essenza, senza le deviazioni che l’interesse per il potere ed il denaro avevano inficiato e allontanato dai fedeli.
Poi è arrivato Francesco.

papa_francesco
Spero di non dovermi smentire negli anni a venire, ma credo che difficilmente avremmo potuto chiedere di meglio.
Posto che l’ambito in cui si muove, quello della gerarchia ecclesiastica, ha tempi tanto lenti da poter paragonare gli anni a ere geologiche, questo Papa è quasi un rivoluzionario.
Alcuni prima di lui avevano sfiorato la risoluzione dei problemi più evidenti della Chiesa, ma nessuno era mai stato così risoluto e decisionista come lo status di monarca assoluto che gli appartiene gli permette e, per certi versi, impone.
All’insediamento aveva subito dichiarato di volere una Chiesa povera e si è subito mosso attivamente in tale direzione, attirando subito le simpatie dei fedeli e dei laici, disinteressandosi delle reazioni delle alte cariche del Vaticano, alle quali ha risposto dichiarando lotta alle lobby, vero tumore della Chiesa, insieme alla pedofilia, altra sua grande battaglia.
Incredibile l’apertura dimostrata agli atei e, come in questi giorni ha appena dichiarato, agli omosessuali; chi se l’aspettava anche al matrimonio gay è rimasto deluso, perché fin da subito si è detto contrario, ma il messaggio di quel “chi sono io per giudicare i gay” è una luce nuova per l’umanità tutta.
Io che ho la fortuna di avere amici omosessuali, ai quali sarò sempre grato per l’opportunità che mi danno di guardare il mondo con altri occhi, meglio di come farei con mera astrazione, mi sento in dovere di menzionare il parere di chi non è pienamente soddisfatto o addirittura irritato dal prosieguo che il Papa ha dato a specificazione di quella rivoluzionaria uscita, ovvero aver detto che gli omosessuali vanno aiutati e che vanno accompagnati nel cammino della cristianità e castità. Riguardo a quest’ultima parte mi sento di dire che chi pensa che si sbagli non considera che il cattolicesimo prevede la castità per tutti, etero, gay o preti che siano, l’unica eccezione è il sesso a fine riproduttivo che, va da sé, è prerogativa solo degli eterosessuali; pur se illuminato il Papa è il capo della Chiesa e chi non è d’accordo può sempre optare per l’ateismo.
Per quanto concerne il riferimento all’aiuto, bisogna essere onesti nell’affermare che può avere una doppia interpretazione, se inteso come compassione verso una categoria di infelici perché lontani da Dio, sono d’accordo con chi lo contesta, ma, a mio parere, l’interpretazione è un’altra: gli omosessuali vanno aiutati perché discriminati; se non sono in errore credo che sia un motivo in più per festeggiare.
Beh, insomma, a me questo Papa piace, non credo che ci sarà un cammino di Damasco anche per me, ma è innegabile che Bergoglio stia facendo bene alla Chiesa e che la direzione sia quella “giusta”.

Tanti auguri Francesco, atei, ma di cuore!

G.P.Antonicelli

1 COMMENT

  1. Caro Giampi,
    la tua arguta analisi e’ ammirevole sia nelle forme che nel contenuto e scritta da un ateo ha il suo valore aggiunto.Per me che invece “bazzico” quel mondo di ceri, lumini ed incenso penso che Papa Francesco non ha nulla di rivoluzionario se non quello di ricordare a Lui, a Noi e al mondo che Dio , nel nuovo testamento, e’ misericordioso.Il resto viene naturale!! bravo il mio amico.

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