Vaccini. Cosa significa perdere la patria potestà

Ultima modifica 14 Maggio 2019

Il decreto vaccini tanto vituperato, con al suo interno il provvedimento sulla patria potestà,  è andato  in aula del Senato ieri 12 luglio per la votazione finale.
Dopo avere passato le maglie della commissione Senato è stato modificato, ed era ieri in aula per la votazione finale.
Avevamo già raccontato quali fossero state le modifiche.
Scendevano da 12 a 10 quelle oblligatorie.
Si abbassavano le multe, e cadeva la scure della perdita della patria potestà.
Ne avevamo già ampiamente descritto i nuovi termini proprio poco tempo fa.
Io oggi volevo soffermarmi su un argomento che mi aveva colpito.
E su cui ho letto qui e là.
Sempre con l’umiltà di pensare che non sia una giurista, ma una piccola writer curiosa.

patria podestà

Cosa significa, in generale, Patria potestà?

 

Oggi in Italia si parla di “responsabilità genitoriale” più che di patria potestà.
Ma è una finezza legislativa, e dunque qui continuerò a chiamarla alla vecchia maniera. Non fosse altro perché in questi giorni concitati questi due vocaboli sono stati usati più e più volte. E spesso in modo non appropriato.
Abbiamo già detto che noi non ci siamo mai schierate a favore o contro le vaccinazioni.

Più precisamente: siamo pro-vaccini, ma abbiamo cercato di capire le motivazioni di chi invece fosse contrario a queste “operazioni di massa”.

Tornando alla patria potestà.

La responsabilità genitoriale è quella potestà attribuita ai genitori di proteggere, educare e istruire il figlio minorenne e curarne gli interessi.

Il minore, in quanto tale, è privo della capacità di agire. Per questo motivo il genitore lo fa in sua vece.
In qualità di rappresentante legale, cioè derivando i suoi poteri attribuitigli dalla legge.
Quando un genitore viola o trascura i doveri inerenti a tale responsabilità, o ne abusa, arrecando grave pregiudizio ai figli, la patria potestà può venire meno.

E qui interviene un giudice. Che pronuncia la decadenza quando esistono alcuni motivi gravi:

  • Abbandono del figlio.
  • Trascuratezza.
  • Mancanza di adempimento agli obblighi di mantenimento, istruzione ed educazione.
  • Abuso di potere.
  • Violenze o maltrattamenti.

La responsabilità genitoriale un diritto-dovere nei confronti di un figlio.  un padre e una madre non possono pensare di potere scegliere per lui. Almeno non nelle scelte che la legge ci impone.

 

Voi direte: ma come non posso scegliere per mio figlio?
Certo, se parliamo tra gente equilibrata questa ingerenza ci sembrerà una imposizione inaccettabile.
Ma se guardiamo oltre, se pensiamo a casi estremi, io credo che sia importante avere un organismo super partes pronto a intervenire per il bene dei minori.

Per fare un esempio banale.

Se una mamma non mette la cintura di sicurezza al proprio figlio in auto, mica penseremmo: “E’ libera di scegliere come fare con suo figlio”?

Io credo proprio che tutti, proprio tutti, penseremmo che se un vigile si trovasse in una situazione del genere avrebbe tutto il dovere di obbligare il genitore a far rispettare la legge. Al di là della multa e della sanzione da comminare.

La patria potestà è funzionale all’interesse del minore, dice la legge.

E per questo, quando un genitore lo danneggia piuttosto che tutelarlo bisogna intervenire.
Anche quando si è parlato di vaccini.

La decadenza della potestà genitoriale non ha carattere sanzionatorio, ma preventivo.

Non deve essere inteso come una punizione per il genitore, ma come una protezione del minore.

Il giudice che viene autorizzato a giudicare la revoca dovrà valutare se e come la condotta del genitore possa essere pregiudizievole per il figlio.
E agire al suo posto, e nell’ interesse del minore.

La decadenza della patria potestà inoltre NON è per sempre.

Cioè: nel momento in cui si intraprende la strada della decadenza, il genitore sarà reintegrato nel suo ruolo di legale rappresentante quando “cessano le  ragioni della decadenza e non vi è più pericolo di pregiudizio per i figli. (Fonte: La legge per tutti).

Cosa vuol dire questo provvedimento nel caso dei vaccini?

 

In questi giorni abbiamo sentito i no vax gridare “Giù le mani dai nostri figli”, come a volere dire non toglieteceli….

Ovviamente non è e non sarebbe stato così quand’anche fosse passato il provvedimento sulla decadenza della patria potestà.

Quando fosse successo questo, come si paventava nel caso delle vaccinazioni, il giudice avrebbe temporaneamente sollevato i genitori del minore dallo scegliere di non vaccinare il figlio.

La perdita della patria potestà sarebbe valsa escslusivamente in quel frangente.

Il minore sarebbe stato vaccinato, anche senza consenso dei genitori, ma su provvedimento giudiziario, e la patria potestà, per la restante parte della vita, sarebbe tornata ai genitori.

Oltretutto, proprio per parlare di patrià potestà e vaccini, per esperienza personale posso dirvi che qualcosa del genere in italia è sempre esistita.

Ricordo perfettamente infatti, che circa 15 anni fa io ricevetti un invito (?) da parte dell’Asl di appartenenza a vaccinare mio figlio, visto che a loro non risultava coperto. In effetti io i vaccini li avevo fatti fuori città, e già 15 anni fa il sistema ti segnalava nel caso non adempiessi a degli obblighi di legge.

Ma visto che il pericolo è scampato, possiamo anche aspettare gli aggiornamenti dei prossimi giorni sulla storia dei vaccini.

® Riproduzione Riservata

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