Plasmon toglie l’olio di palma dai biscotti

Ultima modifica 3 Maggio 2017

Quando ho saputo di essere incinta speravo con tutta me stessa che fosse femmina, pensavo che sarebbe stato tutto più facile per me, da donna potevo trasmetterle tutto cio’ che avevo vissuto, pensato, fatto. Più facile ho pensato, perché ogni cosa io l’avevo già vissuta prima, e avrei potuto cercare di parlare con lei, anticiparle e suggerirle comportamenti, modi, insomma avrei potuto aiutarla in tutta la sua crescita.

Invece, come nella migliore legge di Murphy, due anni fa è nato Federico.

Ecco, e ora? Non sono pronta, che faccio?
Dopo i primi giorni di panico assoluto, devo ammettere che tutto è stato facile. Mia madre mi ha sempre detto che una volta diventata mamma le cose sarebbero successe senza troppi pensieri, in automatico. E così è stato. A parte qualche problemuccio iniziale, soprattutto i primi tempi poi tutto ha iniziato a scorrere.

Ad ogni tappa, i suoi problemi. Quando Federico ha iniziato a crescere le abitudini dovevano cambiare, e la mia prova diventava sempre più importante. Non si trattava più di coccolarlo, giocare con lui, cambiarlo e farlo stare bene, ma di nutrirlo. Ho allattato i primi 4 mesi, poi non c’è stato niente da fare, ho dovuto mio malgrado sostituire il latte di mamma con quello artificiale. Il pediatra al 6 mese mi ha suggerito di iniziare a mettere dei biscotti granulati nel latte, per dare un po’ più di gusto e sostanza.

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Ricordo ancora oggi il primo giorno al supermercato, nel reparto ‘pappa’ alla ricerca del biscotto perfetto. Mi sono scoperta noiosa, puntigliosa, precisa, ho letto le etichette una dietro l’altra come se fossi la migliore esperta di alimentazione neonatale. C’era di tutto e di più, e ora cosa scelgo?
Panico totale fino a che l’illuminazione: io ho sempre mangiato i biscotti Plasmon!

Me lo ricordo benissimo, perché mamma ne parlava sempre e poi, detto tra noi, credo di averli mangiati anche in età avanzata :-P.

Trovati, presi, e via a casa. Federico ha iniziato a mangiare i biscotti Plasmon a 6 mesi, sbriciolati e messi nel biberon. Poi qualche mese dopo ha iniziato a sgranocchiarli con i due dentini che aveva davanti, e i resti dei biscotti finivano ovunque, divano compreso. Ma tanto oramai con quello che ha sopportato, non ci fai più caso…

In generale noi stiamo molto attenti alla nostra alimentazione, se possibile per nostro figlio abbiamo ancora maggiore attenzione a cio’ che compriamo dato che lui ne ha bisogno per crescere.

Con Plasmon sono andata sul sicuro perché è una marca che conosco, che mi da sicurezza, perché se lo usava mamma vuol dire che allora va bene anche per mio figlio.

Oggi Federico ha tre anni, e i biscotti Plasmon non mancano mai nella nostra credenza, ogni tanto li chiede ancora, e se li sgranocchia mentre nonna legge il libro, o li puccia nel latte al mattino.

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La mia fiducia nell’azienda è stata ben riposta, scrivendo di prodotti per bambini sono rimasta piacevolmente colpita quando ho saputo che l’azienda ha tolto l’olio di palma dai biscotti sostituendolo con olio di girasole e olio di oliva. E’ raro che un’azienda ascolti così tanto i bisogni della sua utenza da modificare gli ingredienti del prodotto, anche se ovviamente il biscotto è quello di sempre.

Durante l’ultimo anno hanno deciso di ascoltare le mamme, di rispondere alle loro esigenze, e finalmente a breve in tutti i punti vendita arriverà la nuova gamma di Biscotti Plasmon così potremmo dare ai nostri figli il prodotto di sempre, con il giusto apporto di vitamine e sali minerali, prodotto con farine ottenute da grano coltivato secondo le rigide regole Oasi della crescita, e senza olio di palma.

Francesca Villa

Buzzoole

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