Quando andare a letto diventa un’impresa!

Ultima modifica 29 Ottobre 2018

Arriva l’ora della nanna ma il vostro bambino non vuole andare a letto?

Chiede di giocare e di aspettare ancora, implora “nanna no” e fa i capricci quando si tratta di mettere a posto i giochi anche se è palese che è distrutto dal sonno?

Quando andare a letto diventa un’impresa!

Quando arriva il momento di andare a letto, sono tanti i bambini che hanno un atteggiamento refrattario ma questo non vuol dire che non si possano trovare soluzioni per rendere questo momento più vivibile e sereno.

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Perché i bambini piccoli non vogliono andare a nanna?

Per vari e diversi motivi.
Andare a letto significa prima di tutto interrompere giochi e attività ludiche.
Questo non è mai molto gradito, perché significa rinunciare a una fonte di piacere.

Inoltre implica separarsi da mamma e papà.
Solitamente la sera rappresenta il momento di ritrovo familiare in cui i bambini hanno la possibilità e il piacere di stare con i genitori. Pertanto andare a nanna significa vivere una separazione che per noi adulti è risaputa essere transitoria (per la durata della notte) e ne comprendiamo anche l’utilità (oltre ad avvertirne il bisogno), mentre per il bambino la separazione della sera può assumere significati e vissuti diversi.

Cosa possiamo fare per favorire il momento dell’addormentamento?

In primis, può essere utile, per quanto possibile, dare una regolarità alle abitudini del bambino, inclusa l’ora di andare a letto.
Questo favorisce la regolarità del sonno e contribuisce a dare stabilità e sicurezza al bambino. Se le abitudini sono abbastanza costanti, impara il susseguirsi degli eventi e sa cosa aspettarsi, per cui si tranquillizza.

Inoltre proprio perché i bambini necessitano di abitudini e regolarità per sentirsi sicuri, è consigliabile anche creare una ritualità, magari in un clima sereno, affettuoso e anche ludico, attorno alla preparazione e al momento di andare a letto.
Per ritualità s’intende il ripetersi costante di alcune abitudini che preparano il bambino al momento dell’addormentamento.

L’addormentamento è anche un momento intimo in cui il bambino chiede e ha bisogno di contatto fisico, coccole, di sentire mamma e/o papà vicini.
Il contatto fisico, già di per sé fattore tranquillizzante e rassicurante, può essere accompagnato alla lettura e/o al racconto di una storia o di una fiaba, al canticchiare di un ritornello e/o di una canzoncina.
Tutte attività tese a tranquillizzare e rassicurare oltre che a vivere questo momento come uno spazio piacevole.

Oltre a ciò, può essere di aiuto anche creare un ambiente confortevole e rassicurante con peluche o oggetti che il piccolo desidera avere come compagni di viaggio per la notte, inclusa, se ce l’ha e la chiede, la cosiddetta “coperta di Linus” sempre funzionale a tranquillizzare e rassicurare nei momenti di disagio.

Infine riprendendo anche le regole del decalogo del sonno, poco prima di andare a letto è preferibile evitare televisione o giochi attivanti e movimentati. Diversamente il rischio è che il bambino possa agitarsi e attivarsi e quindi presentare difficoltà ad addormentarsi.

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