Quando l’attrazione finisce. Che fare?

Ultima modifica 26 Giugno 2019

Pochi giorni fa un amico (per questioni di privacy non farò nomi) mi ha fatto una confessione: non è più attratto dalla moglie. Zero.
La vede come una sorella.
Mi ha poi chiesto un consiglio: mettere fine al rapporto o continuare a stare con lei insoddisfatto?
Domanda da un milione di dollari. Perchè quando l’attrazione finisce c’è poco da pensare.

Quando un amore finisce.

Si conoscono dall’università, stanno insieme da circa 17 anni. Hanno entrambi poco più di 40 anni e due figli di circa 8-10 anni. Una bella fetta di vita insieme, tante cose condivise e costruite mano nella mano… e poi tutto finisce. Com’è possibile?

Un rapporto di coppia,
soprattutto se longevo,
è normale che si trasformi.

Passata la prima fase “passionale”, subentra quella in cui ci si confronta con il carattere dell’altro, con i suoi valori, i suoi pregi e difetti.
E dall’innamoramento si passa all’amore.

Amare una persona, infatti, significa apprezzare tutti (o quasi) i lati del suo carattere, positivi o negativi che siano. Significa avere stima e considerazione per l’altro, desiderare di svegliarsi ogni mattina e di addormentarsi ogni sera al suo fianco.
Significa che, anche se idealmente modificheremmo qualcosa nel nostro partner (sono rari i casi in cui il l’altro è perfetto al 100%), sul piatto della bilancia sono cose marginali e comunque non riusciremmo mai a vivere senza di lui/lei.

La coppia in questione ha vissuto entrambe le fasi, ma la barca, invece di continuare a navigare con il vento in poppa, ha incontrato una tempesta… e rischia di affondare.

quando-l'attrazione-finisce

Voi cosa avreste consigliato al mio amico?

Io ero molto combattuta.
Quando l’attrazione finisce è giusto rompere l’armonia familiare, con tutte le conseguenze che questo ha sui bambini… perché a papà non piace più la mamma?

Da un lato penso che i genitori abbiano delle responsabilità, e quella di dare serenità e stabilità ai figli è la più importante. Avrei voluto quindi dirgli di provare a ravvivare il rapporto, che magari era caduto nella routine, con sorprese, cene, viaggi a due. E magari se l’attrazione non tornava, provare comunque a vedere i lati positivi della loro relazione.
Alla fine non può ridursi tutto all’attrazione fisica.

Se i valori che si condividono sono rimasti invariati, perché mettere fine al rapporto?

In fondo l’amicizia è una componente fondamentale per restare insieme.

Dall’altro lato però sono dell’idea che bisognerebbe essere sempre se stessi e che mentire (anche se a fin di bene) non sia mai la scelta giusta. Soprattutto se fingendo e restando insieme, non si rischia di fare più danni che altro, ad esempio tradendo.
A lui sta venendo spontaneo, infatti, ridurre le manifestazioni affettive, si sta allontanando da lei (che sicuramente ne soffre) e questo suo “raffreddarsi” è palese anche agli occhi dei figli… che capiscono tutto.

Ecco, divisa tra questi due opposti, non me la sono sentita né di dirgli di chiudere il rapporto né di far finta di nulla. Gli ho consigliato di andare da un terapista di coppia. Perchè quando i problemi sembrano insormontabili, magari uno specialista può aiutare.

E voi, gli avreste consigliato di tenere duro e non prendere decisioni affrettate o di seguire il suo cuore?

Fato sta che questa storia mi ha rattristato un pò. Perchè quando ci si sposa o si fanno figli, tutte le coppie vorrebbero poter mantenere la promessa “e vissero per sempre felici e contenti”. Purtroppo però è una scommessa sulla quale si può vincere o perdere.
Perché la vita a volte ha in serbo sorprese che noi non possiamo prevedere…

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