Asili aperti il venerdì sera?

Ultima modifica 21 Marzo 2018

Se avete un figlio piccolo, lo sapete bene: la libera uscita in coppia è lusso.
Una conquista che diventa chimera se non si ha la fortuna di avere nonni a disposizione o non si possono/vogliono spendere soldi per una babysitter.

Ah, se la scuola fosse aperta anche il venerdì sera! Quante volte qualcuno di voi l’ha pensato?

Ebbene: a volte, come nelle favole, il sogno diventa realtà. È di questi giorni la notizia che il comune di Milano ha deciso di inaugurare il nido serale. Nelle strutture pubbliche, una volta al mese (10 aperture annuali in tutto, al costo aggiuntivo di 15 euro), mamma e papà potranno salutare i loro figlioli alle 19 e recuperarli alle 22:30.

A Cenerentola era andata meglio, ma come si dice? A caval donato…

Non si tratta di un’iniziativa inedita: alcuni asili (in comuni minori o privati) lo fanno già da tempo. Addirittura a Villa Castelli (Brindisi), 9mila anime di cui 3mila impegnate nell’agricoltura, da maggio a settembre il nido apre alle 3 di notte: così i braccianti possono lasciare i propri figli e avviarsi tranquilli al lavoro allo spuntar del sole. Mentre in Brianza la sperimentazione dell’asilo del venerdì sera è già attiva in 11 comuni e lo stesso sta avvenendo in alcuni centri della Toscana.

Che sia per fare una pizza + cinema con il compagno o gli amici, oppure per andare a raccogliere frutta e pomodori nei campi, il nido serale-notturno ha lo scopo di aiutare quei genitori che da soli non ce la fanno.

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I diversi pareri dei genitori sugli asili aperti il venerdì sera

Eppure, se da una parte ci sono gli entusiasti che plaudono alla misura e segnano il giorno della libera uscita con una grossa X rossa sul calendario, dall’altra non pochi storcono il naso.

Basta lanciare l’argomento nei tanti gruppi Facebook di mamme e papà per innescare un dibattito serrato tra chi è pro e chi è contro.

Queste sono alcune delle reazioni che ho raccolto personalmente sui social.

«Lasciare i bimbi è andare a fare serata? Non sono d accordo…».

«Io non vedo l’ora di essere a casa la sera per godermi i miei pupi… Non ci penso nemmeno per un minuto a mollarli al nido anche di sera».

«Fiko! Anke se io non lo lascerei mai né di giorno né di notte»

«Da noi una volta ogni 3 mesi fanno il pigiama party… Dalle 19 alle 22. Lo hanno creato per permettere alle mamme che sono sole e non hanno aiuti di concedersi una tantum un’uscita senza figli. E per me è un’idea molto carina. Io ho i miei vicino, ma a delle ragazze che hanno parenti lontani vedo brillare gli occhi quando c’è questa iniziativa».

«Figli al nido il venerdì sera? Ma per fare cosa!!!»

Tralasciamo il fatto che per alcuni salutare la prole una volta al mese per godersi una serata in coppia o comunque tra maggiorenni adulti sia visto quasi come un desiderio contro natura (o meglio contro il naturale istinto genitoriale). De gustibus non est disputandum: e non ne disputeremo certo in questa sede.

Ma quello che emerge con chiarezza è che c’è una fetta piuttosto consistente del target genitori a cui questa iniziativa non interessa proprio.

Anche secondo Ivo Saiani, responsabile per la Lombardia dell’Associazione italiana genitori (Age), non esiste un’esigenza specifica in questo senso. «Credo – ha dichiarato Saiani alla stampa – che i bisogni dei genitori siano altri rispetto a una serata al mese di libertà. Questo, per lo meno, rispetto alle richieste che ci vengono inoltrate».

E i sindacati?

I sindacati poi sono sul piede di guerra.

Lavorare il venerdì sera? Giammai!

La Cgil di Ferrara – altro comune che sta valutando l’apertura dei nidi fino alle 22 – è stata molto chiara su questo.

«Le nuove aperture serali/festive e prefestive prefigurano una serie di profonde ricadute sull’organizzazione dell’intero sistema educativo, del privato sociale e sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici del settore», ha spiegato Natale Vitali, segretario generale della Fp Cgil Ferrara.

E ancora: «L’apertura serale e festiva dei nidi e delle materne è la via più facile alla precarizzazione del mondo del lavoro che le ultime riforme hanno introdotto: ad un mondo sempre più frammentato nel quale ai lavoratori viene chiesto di essere perennemente a disposizione, si risponde aprendo i nidi ventiquattro ore su ventiquattro, dando risposte “sbagliate” ad una società “sbagliata”».

Insomma, la proposta del comune di Milano & co. sembra avere più nemici che amici. E allora la domanda da porsi è una: vale la pena di portarla avanti e investirci soldi e risorse?

La nostra opinione

La mia, personalissima, risposta è: «Sì».

Se una mamma/papà single vuole godersi una serata di libertà sapendo al contempo che suo figlio è al sicuro e ben sorvegliato;

se si vogliono o devono fare turni serali al lavoro;

se una coppia vuole fare una cena a lume di candela;

…o se anche solo vogliono stare a casa a guardare un tg per intero e cenare davanti alla tv con un cartone di sushi del food delivery;

chi siamo noi (super genitori-chiocce che non mollano il pulcino nemmeno per un nanosecondo o che hanno i nonni a due isolati di distanza) per impedirglielo?

Lasciamo che ognuno si goda figli e vita come meglio può e crede. «Enjoy!», direbbe tal Gianluca Vacchi (e questa è una delle rarissime volte in cui mi trovo d’accordo con lui…).

Quanto ai sindacati, lo dico con rispetto: se fosse per loro avremmo ancora negozi chiusi domenica e festivi e i supermarket 24/7 che ci fanno tanto comodo quando usciamo dall’ufficio alle 21 dopo una riunione-fiume sarebbero ancora fantascienza…

Il prossimo venerdì sera, dunque, io brinderò alla sperimentazione del nido notturno: con il doppio augurio che abbia successo là dove già in atto e che venga replicata presto anche in tanti altri comuni italiani.

Asili aperti il venerdì sera anche a Roma?

In particolare, mi chiedo se e quando l’iniziativa arriverà nei nidi comunali romani.

Al momento, nella capitale esistono alcune strutture che aprono anche la sera. Si tratta però di realtà private, nidi o children sitting, come Pianeta Minori, la cui coordinatrice, Fiorella, ci conferma che questo servizio, presso di loro, è attivo dal 2014, e non solo di venerdì. Chiunque può usufruirne: basta prendere appuntamento.

Però – stavolta è proprio il caso di dirlo – chi ha il pane non ha i denti. «Il servizio stenta a decollare», ci dicono da Pianeta Minori. «I genitori non pensano che l’apertura serale sia possibile, e dunque non la richiedono. Non viene proprio in mente».

Forse la sperimentazione a Milano e nelle altre città servirà anche a questo: a creare un’abitudine al servizio e anche, diciamolo pure, a rompere quell’immagine socialmente consolidata dei “bravi” genitori che “devono” voler trascorrere tutto il proprio tempo libero con i figli.

E invece, a volte, anche no.

Almeno, un venerdì sera al mese…

Virginia Di Marco

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