Bambini: acuti osservatori!

Ultima modifica 31 Agosto 2016

Senza ombra di dubbio, i bambini sono fin da molto piccoli acuti osservatori e nei primi anni di vita, la loro attenzione è concentrata prevalentemente sui genitori e su loro modo di parlare, di comportarsi e di relazionarsi.bambino-che-gioca-con-la-bambolaSarà capitato anche a molti di voi di scoprire vostri peculiari modi di parlare e di agire di cui non avevate consapevolezza attraverso gli occhi e i gesti dei vostri figli. Ad esempio, personalmente ho scoperto di avere un intercalare del tutto particolare quando parlo al telefono che non avevo mai saputo di avere e che ho scoperto attraverso mio figlio di due anni e mezzo, che quando fa finta di parlare al telefono, parla con una cantilena che rappresenta una fedele fotocopia di quello che fa la mamma.
Quando, invece, arriva il momento di fare colazione, assume movenze e comportamenti che appartengono al padre e che evidentemente ha osservato acutamente, ha registrato e interiorizzato facendoli ad oggi propri.

Ciò non deve risultare strano se si considera, come oramai è ampiamente documentato da studi e ricerche in materia, che il primo canale di apprendimento per i bambini è proprio il comportamento dei genitori: i bambini osservano come mamma e papà, le principali figure di riferimento, si comportano e in virtù di ciò, acquisiscono informazioni su come rapportarsi e gestirsi nelle varie e diverse situazioni.
Mano a mano che crescono questa forma di apprendimento sociale non riguarda solo comportamenti e linguaggi comunicativi e relazionali dei genitori, ma anche di altre figure significative (nonni, tate, maestre…) come anche di amici e coetanei.

75246Tuttavia ciò non vale solo per i comportamenti cosiddetti “positivi” o adeguati, bensì anche per quei comportamenti poco appropriati, modi di fare e di parlare che possono risultare anche non corretti, perché i bambini, quando sono così piccoli, non sono ancora in grado di discernere autonomamente ciò che va bene da ciò che è meno buono e fidandosi dei genitori, prendono per buoni comportamenti e atteggiamenti, come anche parole e gesti, che osservano o ascoltano.

Questo è il motivo per cui è importante non solo ciò che diciamo e insegniamo a parole ai nostri bambini, ma anche e soprattutto come ci comportiamo, perché questo è il primo canale di apprendimento e quindi di insegnamento.
Non dimentichiamo, infatti, che l’efficacia di ciò che comunichiamo dipende in larga misura dalla comunicazione non verbale e paraverbale, mentre il linguaggio verbale incide solo in misura esigua.

I bambini ci investono del ruolo di modelli di vita e quindi come gli adolescenti fanno nei confronti di idoli esterni, i più piccoli prendono ad esempio modi di fare, vestirsi, atteggiarsi, comportarsi e di parlare dei genitori.

Pertanto senza diventare ansiosi o ossessivi, è importante prestare attenzione in generale a come ci comportiamo in presenza dei nostri figli e soprattutto tenere un atteggiamento coerente con ciò che vogliamo loro insegnare e con ciò che diciamo e riteniamo importante, così da essere noi per primi a fornire il cosiddetto “buon esempio”.

Francesca

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