I bambini, l’euro e la finanza

Ultima modifica 20 Giugno 2019

 

Il rapporto dei bambini con il mondo finanziario e commerciale proposto dalla scuola e dalla società non è adeguato alle necessità.

I bambini e la loro moneta
Certe volte non consideriamo che operare nella compravendita spinge i nostri bambini a mettersi nei panni di un commerciante. Li facciamo ragionare su un supermercato in fallimento, su un negozio in attivo, sugli sconti…Potrebbero aprire un’attività in proprio.

Sanno calcolare la perdita in un negozio di macchine fotografiche, ma se dai loro 15 euro e devono pagare 10,85 euro, ci mettono un bel po’ a trovare il resto che dovrebbero riprendere.

Quindi, per prima cosa, dovremmo far prendere dimestichezza con la loro moneta. Questa è una delle abilità che i genitori, i nonni o chi passa qualche ora con i bambini, potrebbe potenziare.  Il quotidiano aiuta più di qualsiasi spiegazione.

Poi ti capita che la Banca d’Italia, in occasione dell’emissione della nuova banconota da 10 euro, , il 23 settembre, inviti i bambini delle classi quinte ad un mini corso “finanziario” .

Naaaa. Non si può pretendere che i bambini capiscano di finanza. E poi con la sfiducia ormai dilagante nella moneta unica e nelle sue potenzialità …

Già, questo è vero: è il primo pensiero che ti passa per la testa.

Però come insegnante pensi che le realtà che sono alla base della nostra società devono essere conosciute a prescindere dal nostro giudizio.

E perché non pensare che i bambini possano almeno intendere i basilari e non concedere loro un’esperienza comunque insolita e nuova?

Intanto, entrare nella Banca delle Banche italiane fa un certo effetto: atmosfera che suggestiona e si ricorda.

E poi scoprire tutti i segreti dell’euro dà una certa soddisfazione: le 5 mosse per scoprire le banconote false, cosa realmente dà un valore alla moneta che circola e perché esiste una banca..

Siamo così concentrati sulle negatività finanziarie ed economiche del presente che viviamo, che spesso dimentichiamo di spiegare e far conoscere le cose per come sono o come dovrebbero essere, senza polemica.

Torniamo a scuola, invece, dopo una bella esperienza.

“Maé con l’euro ci si comprano tutte le cose, voglio dire che guardo nel portafogli e posso decidere se comprare oppure no. Sono sicuro”
Già l’euro dà un valore alle cose , è un’unità di valore che vale per chi vende e chi compra.

“Io li metto nel salvadanaio, tutti i soldi che mi hanno regalato per la comunione!! ” Perché l’euro ha un valore che si può conservare nel tempo e tu puoi decidere anche di spenderli tra un anno.

E se vado in Francia maé posso pagare con l’euro e non devo cambiare i soldi.”

“Cioè, io posso comprare la sciarpa del Real Madrid, intendo, pure io da solo, se vado a Madrid…come quando vado a comprare la pizza”

E scopri che loro ce l’hanno forte una consapevolezza della moneta unica e ti rendi conto che è necessario vada coltivata e fatta maturare.
Non è come la nostra, perché loro non hanno l’approccio all’euro polemico e nostalgico, ricordando la lira. Per loro l’euro è La Moneta e forse, riflettendo tra me e me su questa piccola esperienza, è importante far crescere questo “valore” in modo più consapevole e adulto, perché i bambini sono completamente disponibili ad accogliere. E un giorno potrebbero essere più bravi di noi ad amministrare i loro piccoli risparmi.

Ylenia Agostini

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