Caro papà, tra poco morirai

Ultima modifica 6 Novembre 2015

DEPARDIEUIn questi giorni Le Monde pubblica un’intervista choc in cui Julie Depardieu, figlia dell’omonimo attore, pronostica la morte del padre al più tardi tra cinque anni.

La quarantenne Julie sembra patire ancora l’ombra ingrombrante di un padre assente, vizioso, simpatico ma sempre sopra le righe.

Definito da lei stessa un ” handicappato incapace di stare fermo e zitto, alcolizzato egoista e di cui diffidare”, Julie attribuisce all’attore, che lo è stato forse non solo davanti alle macchine da presa, la tragica esistenza dell’altro figlio, Guillaume, anche lui dipendente da alcool e droghe, e morto, bello e dannato, a soli 37 anni.

 

imagesE’ sempre triste assistere al rancore dei figli che si scaglia contro chi avrebbe dovuto proteggerli e tutelarli dai rischi della vita. Crudo sentire certe parole di condanna.

Ed è poi anche ingiusto.

Julie Depardieu, bella e giovane, contro il padre, appesantito, invecchiato e malato, Gerard Depardieu.

Da che parte starà l’opinione pubblica? In questo modo la figlia appare pubblicamente come la carnefice.

E, forse, nel suo intimo, anche lei si sente così. Perchè le delusioni ci rendono cattivi.

Come chi ha tenuto dentro tanta rabbia, recriminazioni, ore passate in attesa di chi non viene a prenderci, tempo dell’infanzia a desiderare il padre di altri.

Ma adesso, in età adulta, quanto può giovare rilasciare queste dichiarazioni?

E’ come sparare sulla Croce Rossa.

JULIEForse sarebbe stato meglio scendere a patti con un passato che non è stato facile e cercare di accettare un genitore tanto imperfetto e mancante semplicemente così com’è.

Ma Julie non ci sta’. E’ un fiume in piena. Non si placa contro il “mascalzone”, rincara la dose e quasi ci convince, dichiarando di essersi rifatta il naso ben 5 volte per togliere i tratti somatici del genitore, per crearsi una identità distinta e separata da un persona a cui  non vuole e non sente di appartenere.

Julie Depardieu è determinata e arrabbiata, molto. Lo stile di vita del padre lo sta’ uccidendo… ma la vita non è la sua?

 

O forse ha ragione lei e il suo è un grido di sofferenza.

E’ il grido dei figli che non vogliono vederci star male, verso i quali abbiamo il dovere e la responsabilità di condurre una vita regolare e che ci tolgono la libertà anche di scegliere “di che morte morire”.

Auguriamo a Julie di trovare pace ed essere una madre di cui andar fiera!

 

Michela Cortesi

 

 

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