Care mamme questo è un tema molto caldo quando si parla di sonno del bambino o in generale della gestione del proprio figlio, ovviamente il Co-Sleeping non è sbagliato o giusto a prescindere ogni famiglia deve trovare la soluzione che fà più al caso proprio.
Che cosa è il Co-Sleeping?
Molto spesso mi sento dire che Co-Sleeping vuol dire dormire nello stesso letto con il bambino, non è proprio così quello è il Bed-Sharing che è una delle possibili forme di Co-Sleeping.
Con Co-Sleeping intendiamo dormire vicino al bambino in modo che nei risvegli notturni possiamo gestirlo senza doverci alzare, ma non per forza dormire nello stesso letto vanno bene anche next-to-me o culle attaccate al letto.
Questa modalità rende molto più facile la gestione dei risvegli per la mamma ma anche per il papà, così si può rispondere al bisogno del bambino senza svegliarsi totalmente e senza uscire dal letto caldo d’inverno.
E’ pericoloso?
Ci sono delle situazioni particolari in cui l’OMS lo sconsiglia ad esempio in caso di genitore che usa psicofarmaci oppure in caso di dipendenza patologica, ma questi sono solo rari casi per tutto il resto si promuove il Co-Sleeping con determinate accortezze.
E’ importante seguire tutte le norme di prevenzione della Sids: come non coprire il bambino sopra le ascelle, non lasciare oggetti nel letto, non fumare in stanza e poi possiamo essere sereni nel Co-Sleeping o Bed-Sharing con nostro figlio.
Questa è una soluzione che permette anche ai genitori di dormire meglio e di riposare più a lungo per questo io spesso la consiglio nelle mie consulenze sonno. Inoltre dormire o meno nello stesso letto con i proprio figlio è una scelta personale della coppia che non ha senso giudicare da esterni.
In molti casi il Co-Sleeping ci permette di avere una via di mezzo in cui cui riusciamo a riposarci bene, a gestire facilmente il bambino ma allo stesso tempo anche a godercelo il più possibile.
Voi come dormite con vostro figlio?
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