Ultima modifica 27 Giugno 2025

Quando parliamo di attenzione e concentrazione nei bambini piccoli, spesso ci sentiamo dire che “è ancora presto”, che “si distraggono sempre” e che “non riescono ancora a seguire”.

Ma la verità è che la capacità di restare interessati a un compito si costruisce fin dai primi mesi, come un piccolo muscolo che cresce con l’esercizio, la pazienza e… la fiducia!

Una questione di sguardi, non di obiettivi

L’attenzione, per un neonato o un bimbo di pochi mesi, non è quella che immaginiamo noi adulti: non si tratta di stare fermi, zitti o immobili su un’attività.

Per loro, attendere uno sguardo, seguire una mano, ascoltare una voce, cogliere una ripetizione è già un inizio prezioso.

Spesso basta un input alla volta, presentato con calma, senza frenesia e senza aspettative.

Un oggetto da esplorare, una canzoncina da ascoltare, un gesto da osservare con curiosità.

La Baby Sign Language come filo conduttore

attenzione
Matteo, 3 mesi, impegnato a seguire la descrizione di un’immagine.

In questo percorso, la Baby Sign Language può diventare un vero alleato.

I segni, semplici e ripetuti con costanza, diventano ancore visive che catturano lo sguardo, aiutano i piccoli a focalizzarsi, e soprattutto a riconoscere la coerenza tra il gesto e la parola. Ad esempio: mentre dici “latte”, puoi segnare sempre LATTE. Il tuo bimbo inizierà a collegare suono, gesto e situazione. Questo lo aiuterà ad anticipare quello che succede, prestare attenzione e a partecipare in modo attivo alla comunicazione.

Non demordere: la costanza conta più della risposta immediata!

Molti genitori, quando provano a proporre un segno o un’attività e il bambino si gira dall’altra parte, pensano: “Forse non va bene così” o “Non gli interessa”.
Ma la verità è che la concentrazione si costruisce anche nei momenti di apparente distrazione. I piccoli hanno tempi brevi, alternano fasi di apertura e di chiusura, ma questo non significa che non assorbano. Continuare a proporre con delicatezza, senza forzare, è una forma di fiducia. E i frutti arrivano.

Routine, calma e ripetizione: la formula semplice che funziona

Non servono mille stimoli o giochi rumorosi per attirare l’attenzione di un bambino. Al contrario, spesso meno è meglio. Proporre sempre lo stesso segno in un contesto familiare, osservare insieme un oggetto per qualche secondo, cantare una canzone ripetuta ogni giorno sono piccoli gesti che costruiscono una base solida per la concentrazione futura.
E quando il piccolo ti guarda, imita un gesto o anticipa una parola, capisci che la pazienza è stata la chiave giusta.

Quindi cosa fare, nella pratica?

  • Offri un solo stimolo per volta (un oggetto, una parola, un segno)
  • Ripeti con calma e costanza, senza aspettarti subito una reazione
  • Inserisci i segni della BSL nelle routine quotidiane: il contesto aiuta
  • Accogli la distrazione come parte del processo, non come un fallimento
  • Goditi ogni piccolo segnale: lo sguardo che si ferma, la manina che accenna un gesto

L’attenzione non è una prestazione, è una relazione.

E quando il bambino sente che tu sei lì, davvero, senza fretta e con fiducia, imparerà ad esserci per un tempo sempre più prolungato anche lui.

Prof. di lettere al liceo, maestra Montessori e insegnante di Baby Sign Language, sono specializzata nello sviluppo del linguaggio e appassionata di approcci consapevoli alla crescita. Da oltre 20 anni mi dedico con cura all'educazione dei più piccoli, guidando progetti che mettono al centro la relazione, l’ascolto e la costruzione dell’autonomia. Lo Yoga e il Karate mi insegnano ogni giorno il valore della disciplina gentile e della forza interiore, principi che porto nel mio lavoro per favorire un benessere armonioso tra corpo, mente e linguaggio. Scrivo per accompagnare i genitori in un percorso fatto di amore, equilibrio e fiducia nei tempi unici di ogni bambino.

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