Fumare in gravidanza? No grazie!

Ultima modifica 27 Maggio 2020

Nonostante le numerose campagne contro il fumo, in Italia sono ancora molte le donne fumatrici, anche durante la gravidanza.

È stato infatti calcolato che di queste solo il 20% abbandona completamente le sigarette quando scopre di essere incinta.

Fumare in gravidanza fa male

fumare in gravidanza

Fumare durante la gravidanza
comporta diversi rischi per il feto
molti dei quali si ripercuoteranno
nella sua vita infantile e adulta.

Per esempio i figli di madri che hanno fumato durante e dopo la gravidanza sono maggiormente esposti alla possibilità di sviluppare il tumore a naso, vescica e reni.

Durante la gravidanza possono poi insorgere altri problemi, come per esempio il rischio aumentato del 6,7% dell’insorgenza di un parto pretermine.

I pericoli del fumo in gravidanza

Da non trascurare anche la possibile insorgenza di malformazioni fetali.
Il feto infatti è più sensibile all’azione nociva del fumo poiché i suoi organi si stanno ancora formando. Inoltre non ha ancora tutti gli enzimi necessari per eliminare le sostanze dannose. Questo fa sì, per esempio, che i feti di madri che fumano da una a 10 sigarette al giorno, hanno il rischio raddoppiato di avere malformazioni come il labbro leporino.

Anche a livello polmonare si possono riscontrare dei problemi.
Il fumo infatti interferisce con la loro crescita, riducendone la funzionalità e portando il nascituro a essere maggiormente soggetto a disturbi asmatici, problemi alle vie respiratorie e maggior frequenza di otiti.

Un altro possibile pericolo è quello della morte in utero.
Questo avviene principalmente per un distacco della placenta, le cui probabilità raddoppiano rispetto alle gestanti non fumatrici se la mamma fuma più di 20 sigarette al giorno.

Inoltre, riducendosi il flusso sanguigno alla placenta con conseguente ridotta irrorazione dei tessuti fetali, il feto può subire un ritardo nella crescita.

Infine i nati da madri forti fumatrici presentano subito dopo la nascita i sintomi della dipendenza. Durante la gravidanza i bambini hanno sviluppato un maggior numero di recettori nicotinici. Non ricevendo più la stessa quantità di nicotina, dopo il parto, possono avere delle crisi di astinenza e devono quindi essere disintossicati.

Per evitare questi e altri possibili problemi come il rischio di morte in culla, di future allergie e di disturbo dell’attenzione nel bambino, è consigliabile che le madri smettano di fumare sia durante che dopo la gravidanza.

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