Genitori e figli: ansia da separazione

Ultima modifica 14 Giugno 2017

Quando era piccolissimo avete sempre lasciato il vostro piccolo con una baby sitter e ora fa un sacco di storie ogni volta che uscite di casa?

Succedere spesso, quando un bambino piccolo si separa dai genitori non si consolida l’amore… ma il pianto. Sono molti infatti i bambini di età intorno all’anno ma anche più grandi, che soffrono di ansia da separazione.

L’ansia da separazione è una reazione di spavento e di protesta che il bambino manifesta quando le sue principali figure di accudimento, in particolare la madre, si allontanano da lui o quando è in presenza di figure non familiari.

Compare in genere intorno agli 8/9 mesi di vita e può esprimersi anche con una crisi di pianto disperato, che si calma solo quando il piccolo viene rassicurato dalla presenza di chi normalmente si occupa di lui.

ansia-da-separazione

Vi potrà sembrare una regressione ma in realtà è esattamente il contrario: si tratta di un importante segno di maturità del bambino.

Certo, diventa più indipendente, ma ha sempre un legame fortissimo con voi.

Se mentre gattona o cammina sa di avervi sempre al suo fianco, quando lo lasciate con una baby sitter non è più lui che detta le condizioni dell’allontanamento. Proprio in queste situazioni entra in gioco l’ansia: non è semplice per il vostro bambino capire il concetto di permanenza degli oggetti… se vi vede ci siete, se non siete nel suo raggio visivo, semplicemente non ci siete.

Cosa cambia dai primissimi mesi all’anno circa?

Quando i bambini sono molto piccoli probabilmente non sentono veramente la vostra mancanza: una specie di lontano dagli occhi lontano dal cuore. Ma adesso, quando siete lontani dagli occhi continua a tenervi nel cuore… ora sente davvero la vostra mancanza.

Purtroppo quello che non ha ancora ben interiorizzato è il concetto del tempo: non ha idea di se e quando ritornerete! E l’ansia cresce.

Anche la memoria aumenta: per cui il momento in cui indossate il cappotto per lui equivale ad un segno di allarme!

Molti bambini hanno episodi di ansia da separazione saltuari, altri più costanti.
Solitamente il picco massimo dell’ansia da separazione è tra i 12 e i 18 mesi, per alcuni durano fino si 3/4 anni, mentre per altri non arriva mai.

Di solito colpisce il bambino quando viene lasciato nelle mani di qualcun altro che lo accudisce ma può manifestarsi anche di notte quando lo mettete a letto.

I sintomi principali: vi si attacca tipo “cozza”, si aggrappa a voi come se ne andasse della sua vita, piange senza controllo, non c’è modo di calmarlo e voi vi sentite tremendamente in colpa per il distacco.

Tuttavia tutto questo fa parte del normale sviluppo del bambino, come camminare e parlare.

Cosa fare?

Piccoli trucchi anti ansia:

-fate venire la baby sitter con anticipo, così che possano giocare e iniziate a relazionarsi “con comodo”
-cercate di uscire in un momento che voi reputate per lui tranquillo, come dopo la pappa o dopo un sonnellino
-avvertitelo con (piccolo!) anticipo che state andando via
-preparate un rituale dei saluti (un abbraccio, un bacio, …)
-rassicuratelo
-prendete sul serio la sua ansia, non minimizzate ne spazientitevi, sapete che è triste, ma ritornerete

I genitori devono “accompagnare” il proprio piccolo per favorire l’acquisizione di nuove abitudini e il superamento di questa fase transitoria della crescita.

Ricordate infatti che l’ansia da separazione non dura per sempre e che presto, prima di quando crediate, arriverà quel momento in cui sarete voi quelli che piangeranno perché un bacio e un ciao al volo mentre entra a scuola non vi basteranno e ripenserete a questi giorni in cui non riuscivate a staccarlo da voi…

Gaia Cavallotti

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