I have a Dream. Il sogno dell’America nera.

Ultima modifica 22 Aprile 2015

 

Oggi tutto il mondo ricorda il 28 agosto del 1963, data memorabile in cui Martin Luther King tenne il famoso discorso a favore dei diritti civili dei neri, davanti al Lincoln Memorial di Washington.

Il discorso, al tempo i neri non avevano neanche il diritto di voto, fu il simbolo della Marcia per il lavoro e la Libertà a cui parteciparono 250.000 persone tra cui 50.000 afroamericani e i 6 rappresentanti, BIG SIX, delle più rilevanti organizzazioni internazionali per la lotta pro diritti civili.

Storica la stretta di mano dell’allora Presidente J.F. Kennedy e il leader Martin Luther King, nonostante inizialmente lo stesso presidente avesse osteggiato per motivi di sicurezza una manifestazione di tale portata, così come altrettanto particolare la presa di posizione di Malcom X che definì l’evento una “Farsa su Washington”.

La Marcia per il lavoro e la Libertà in realtà non fu solo una forma pacifica di protesta ma avanzo’ precise richieste tra le quali vogliamo ricordare: la fine della segregazione razziale nelle scuole, una efficace legiferazione sul tema dei diritti civili, la fine della brutalità della polizia per gli attivisti, stipendi correlati alle effettive prestazioni.

L’indimenticabile incipit I have a dream da quel momento fu ed è tutt’ora fonte di ispirazione di canzoni, canzonette, slogan e pubblicità di ogni tipo, ma per qualsiasi fine venga utilizzato, porta con sè il potere della passione e dell’entusiasmo che caratterizzò il potere nero che mai come in quel periodo fece sentire il suo grido di affermazione.

…“I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by the content of their character.

I have a dream today!”…

Michela Cortesi

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