Il mio bellissimo bambino aveva smesso di parlare…

Ultima modifica 24 Agosto 2016

Era l’autunno del 2007 ed erano passati circa 2 mesi dall’inizio della scuola materna di Vittorio, il freddo e le giornate corte limitavano in casa una famiglia all’apparenza normale e costringevano a concentrarsi su comportamenti e caratteristiche che fino a qualche settimana prima venivano distratte da splendide ottobrate romane che permettevano ancora i giri in bicicletta, i pomeriggi al parco e facilitavano la conoscenza dei i nuovi compagni di scuola.

I miei due piccoli con soli 16 mesi di differenza mi avevano sempre dato un gran da fare dal loro arrivo e spesso per assecondare il carattere più estroverso e curioso del primogenito, sottovalutavo la natura più docile e accomodante del mio secondo figlio.

mamma-e-figlio

Mi chiamo Enrica ho 40 anni… quasi, la ricrescita che grida vendetta, due figli, un marito e una vita incasinata. Di professione faccio la volontaria imprenditrice, è un ossimoro lo so, tuttavia non saprei dare a questa attività un nome più azzeccato!

Qualcuna di voi adesso avrà un po’ le idee confuse ma giuro, mai e poi mai avrei immaginato la rotta che ha preso la mia vita. Per tanto Vi rispondo raccontandomi la mia storia

Mi sono laureata nel lontanissimo anno 2000 e per professione facevo… (modo indicativo tempo imperfetto) la consulente musicale per il cinema e il teatro. Mi piaceva il mio lavoro, mi piaceva eccome! incontravo un sacco di gente simpatica non avevo orari e mi divertivo molto.

Nel 2003 nacque Pietro, forte come la pietra! oggi geniale e diabolico pre adolescente con le tempeste ormonali e, pochi mesi dopo, il dolce e stravagante Vittorio.

Ancora prima di stringerlo tra le braccia immaginavo di dargli un nome forte, un nome glorioso che lo facesse spiccare tra tutti e che lo distinguesse dagli altri, credetemi mai rivelazione fu più appropriata!

Entrambi hanno rivoluzionato la mia giornata pertanto come capita a tutte le mamme del pianeta terra mi dividevo tra lavoro, famiglia e figli da crescere. Quante volte ho pensato al buon Michael Keaton nel film mi sdoppio in quattro, ricordate? Cosa avrei dato per un clone che mi avesse aiutato a destreggiarmi nel complicato mestiere di genitore!

Comunque, la mia vita scorreva tranquilla dietro a pappe salviettine, asilo e urla disumane.
Oggi che loro sono grandi quel periodo mi manca molto, se non fosse per un piccolo, insignificante e del tutto trascurabile particolare che accadde in quell’autunno.

Era già da un po’ che notavo qualcosa di strano nel mio secondo figlioletto, era sempre assorto nei suoi pensieri, non gradiva le mie coccole, non si relazionava con i suoi compagnetti insomma una sorta di timidone, però, parlava! Non che fosse un chiacchierone come Pietro intendiamoci, ma aveva una buona capacità di esprimersi ed esprimere i suoi bisogni. Pertanto la cosa mi lasciò tranquilla ancora per qualche tempo. Ad incoraggiare la mia tranquillità c’erano poi quelli che mi dicevano che ognuno ha i suoi tempi, di non fare paragoni con gli altri bimbi e di non forzarlo a fare cose per le quali non fosse ancora pronto.

Aspettai ancora

Con l’inizio della scuola materna le cose invece di migliorare cominciarono a precipitare, il mio bellissimo bambino aveva smesso di parlare, non mi guardava più e piano piano prese ad isolarsi maggiormente costruendosi un mondo tutto suo. La cosa non mi convinceva più così io e mio marito decidemmo di portarlo a fare una visita specialistica da quello che tutti definiscono lo strizzacervelli.

Era il 23 dicembre del 2007. Più che a mio figlio, quello, il cervello lo ha strizzato a me….

Un bel regalo di natale, decorato a festa e con tanto di fiocco rosso. Sopra un biglietto di sola andata per Marte. Mio figlio fu rapito quel natale, dagli alieni, mica scherzi.
Lo sturm und drang che ne conseguì portò alla nascita di quello che oggi è il mio lavoro, una nuova missione dettata appunto da tempesta e impeto, da amore e rabbia da consapevolezza e speranza.

Dal 2010 sono al timone di un ambizioso progetto che si chiama Bimbi & co. Onlus, in qualità di volontaria che accoglie e guida mio figlio e altre 88 famiglie con bimbi che ogni giorno ce la mettono tutta per superare le battaglie e le difficoltà dello sviluppo e cercano gloriosamente di distinguersi dagli altri! Di imprenditrice invece perché mi industrio ogni giorno per far tornare i conti nel mandare avanti una famiglia.

Evidentemente doveva andare cosi, col senno di poi ho dato una risposta e un senso logico alla domanda “ perché proprio a noi” ?

Per dedicarmi a tempo pieno a questa grande famiglia che è oggi Bimbi & Co. Onlus
Modo indicativo tempo presente.

Enrica Lo Coco

4 COMMENTS

  1. […] ad integrare percorsi riabilitativi tempestivi rivolti a bambini, adolescenti e adulti, attraverso servizi di diagnosi precoce e trattamento dei disturbi della relazione e dello sviluppo infantile e servizi di logopedia, […]

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