Quando nasce una mamma

Ultima modifica 22 Giugno 2016

Quando nasce una mamma sarebbe consigliabile che il sistema intorno a lei (a breve e medio raggio) inizi con il portarle in regalo per prima cosa tanto rispetto perché ha appena compiuto uno dei più grandi atti d’amore e cioè donare la vita ad un altro essere umano, secondo perché proprio in virtù di questo gesto è in una condizione di grande sensibilità e fragilità, di certo farla sentire incapace non aiuta!
Di recente ho letto un decalogo di regole per l’ospite perfetto in visita alle neomamme e mi ci sono ritrovata in pieno: l’entusiasmo per il piccolo neoarrivo lascia spesso da parte educazione, rispetto e comprensione!

mamma

In verità mi trovo del tutto contraria anche al rooming-in ospedaliero durante l’orario di visite parenti, non lo comprendo: un bambino nato da poche ore si trova travolto da rumori, persone, tocchi più o meno appropriati, in virtù di cosa? Che beneficio ne trarrà?
Non per essere fobica, ma virus e microbi fanno festa!

In teoria la vicinanza madre-bambino sarebbe auspicabile per rendere meno traumatica l’ospedalizzazione, per avvicinare la nuova famiglia ad una conoscenza più intima, ma cosa c’entrano parenti più o meno vicini o amici? Non se lo possono guardare dietro quel bellissimo vetro del nido così rassicurante?
Per far si che tutte le manacce stiano al loro posto…

Passi l’ospedale, arrivi nella tua dolce casa e sbam… una quantità immensa di sapienza si riversa su queste neomamme, tutti hanno la verità suprema su coliche, allattamento, moncone ombelicale, consistenza e frequenza cacche, ciucci, coccole, nanne… e ti fanno sentire piccola piccola nella tua ignoranza e insicurezza.

Dopotutto questo piccolo essere umano è stato “solo” dentro di te per nove mesi, tu non ne sai nulla ma la cugina di decimo grado della vicina di tua cognata ha detto che se piange in quel modo ha le coliche!!!
E quando spieghi in maniera calma e delicata, con un filo di voce magari rotta dal pianto, che il tuo povero bambino vuol solo tranquillità e vicinanza con la sua mamma, i tuoi spettatori ti guardano tra lo sconcerto più totale chiedendosi se insieme alla placenta tu abbia espulso anche il cervello.

Tutte le neo mamme passano questi bellissimi momenti che fortunatamente le forgiano e le tramutano in leonesse, perché mai bisogna dimenticarsi che la mamma è sempre la mamma e come tali noi mamme siamo le prime a sapere bisogni e necessità dei nostri bambini!

Forza neomamme, un bel respiro e andiamo avanti nel compito più bello che la vita ci abbia dato…

Federica Fenili

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