Ultima modifica 6 Novembre 2015

 

Otto mesi di lavoro quarantatre anni fa, l’Olanda gli spedisce la pensione in Sardegna. L’assegno è stato rivalutato perché per  due anni l’Inps aveva dimenticato di completare la procedura.

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Egregio signor Carlo Coco, le comunichiamo che avendo lei compiuto i 65 anni di età ha diritto a ricevere il trattamento pensionistico relativo al periodo di lavoro prestato nei Paesi Bassi nel 1971“.

La lettera è arrivata dall’Olanda in Sardegna e in base ad essa il suo destinatario, uno stupito Carlo Coco, avrà diritto a riscuotere 48 euro per ciascun mese di lavoro prestato nei Paesi Bassi. Nulla di strano, se non fosse che l’attività lavorativa per la quale l’amministrazione pubblica olandese riconosce il vitalizio a Coco è durata otto mesi e si è svolta oltre quaranta anni fa.

Insomma, un esempio di efficienza della pubblica amministrazione e di riconoscimento dei diritti dell’individuo che dovrebbero essere la norma ma che in Italia non possono che destare stupore.

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Il pagamento dell’assegno è legato a un banale adempimento: è necessario che l’istituto di previdenza italiano compili un modulo coi dati del pensionato e che lo spedisca all’indirizzo di Rotterdam indicato nella comunicazione. Tuttavia – in due anni  – l’Inps non è stata in grado di fare questo compitino e così tocca allo stesso Sig. Coco telefonare in Olanda, dove prontamente gli viene messo a disposizione un interprete che gli fa sapere, per l’appunto, che l’Inps non ha mai compilato e spedito il modulo.

Risolto il problema con una visita del Sig. Coco all’Istituto italiano di previdenza, dall’Olanda arriva l’assegno con gli interessi maturati per i quarantotto mesi in cui il modulo è rimasto presso gli uffici italiani.

E subito dopo dall’Olanda arriva anche una nuova lettera: Egregio Signor Coco, in base al provvedimento emanato dal nostro governo lei ha diritto a una rivalutazione del suo trattamento previdenziale pari al trenta per cento“.

In allegato un assegno con la cifra maturata a partire dall’entrata in vigore della nuova norma e gli arretrati, con tanto di scuse per il ritardo.

Per il Sig. Coco fanno 62 euro al mese e una soddisfazione che si tramuta in un dubbio espresso ai cronisti sardi: “Senta, ma non sarà che dopo il suo articolo, Equitalia mi tassa pure questi quattro soldi?”.

Speriamo proprio di no.

Paola Lovera

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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