Libertà di maschilismo

Ultima modifica 6 Ottobre 2016

Accingendomi a scrivere il mio post settimanale, come sempre faccio, ho dato una scorsa ed una lettura a quelli scritti dalle mie numerose colleghe redattrici,  nell’intento di non essere ripetitivo.

Questa volta,  come in altre rare eccezioni, non posso tuttavia esimermi dall’esprimere il mio parere maschile riguardante la considerazione pronunciata durante il consiglio regionale del Lazio, come già ha fatto Nathalie Scopelliti. “Le donne non vanno uccise, vanno scopate“.

Capitando ignaro in un bar di quarta categoria, se sentissi una frase simile pronunciata dall’ubriaco di turno probabilmente me ne andrei, quasi sicuramente non prima di aver insultato il genio di cui condivido il genere, comunque rimarrebbe l’amarezza di imbattersi in questo tipo di realtà, ma la cosa finirebbe lì. L’indignazione che genera in me il fatto che, invece, l’infelice autore sia stato (forse anch’egli sotto gli effetti del l’alcol, ma comunque in questo caso non sarebbe un’attenuante….) un uomo che in qualche modo mi rappresenta, nonché pagato in parte anche da me per il ruolo istituzionale che ricopre, mi sconvolge.

Come è possibile che avvengano cose simili e, soprattutto, che non vengano né denunciate né, ergo, punite?

Personalmente toglierei il diritto al voto anche per meno, figuriamoci come applicherei l’interdizione dal pubblico impiego, ma questo è un altro argomento. Sono scandalizzato dall’accettazione e dall’assoluzione sociale dell’avvenuto, perché mi ritengo offeso come uomo e come essere umano pensante.

Tra i motivi che mi hanno spinto a scrivere per questo magazine c’è stato l’intento di proselitismo verso una nuova idea di essere uomo e padre, in cui la virilità non è prevaricazione, ma solo una sana distinzione sessuale, che può e deve essere costruttiva, per la coppia e per la famiglia; apprendere notizie simili mi fa credere di costruire castelli di carta, ma una sicurezza alle donne legittimamente offese e arrabbiate la voglio dare: non siamo tutti così e, anche se ci vorrà ancora del tempo, la direzione imboccata dagli uomini che credono realmente nei diritti sono sicuro che trionferà sul pesante fardello della tradizione maschilista.

G.P Antonicelli

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