La tua felicità è la mia

Ultima modifica 6 Novembre 2015

   

Il titolo di questo pezzo è la mia base. La base del mio matrimonio e, credo, dell’amore in genere. L’amore quello vero. Perché alla fine dei conti è questo che fa di noi persone innamorate. La voglia di rendere felice qualcun altro.
Ma non perché l’amore sia altruista. Anzi. L’amore è egoista. Perché nella ricerca della felicità con qualcuno cerchiamo di completare e trovare la nostra. Amare per essere amati. Non è un egoismo negativo però. E’ invece una catena di amore, una serie di anelli che si intrecciano ad un’altra persona. Ma non devono mai diventare una catena.

Troppe volte l’amore viene citato dalla bocca senza esserlo davvero nel cuore. Ne avevo parlato in un precedente pezzo. La fiducia nell’altro è la prima cosa. Non esiste amore senza abbandono, fiducia.
L’amore non è geloso, concede spazio. Altrimenti diventa ossessione. Necessaria e vitale. Ma non dovrebbe. Non si sta insieme per bisogno dell’altro. Ma solo voglia di scoprire.
Un lento scoprire chi è accanto a noi e come cercare fra le pieghe il nostro posto. L’amore è proprio una ricerca e una scoperta lenta dell’altro. Del suo mondo che divide con te. Mantenendo una piccola isola misteriosa di noi stessi… Niente è più intrigante del mistero no ?

E in assoluto, come per l’amicizia, la cosa che fa capire davvero che esiste l’amore di coppia è sentire la voglia, il desiderio di rendere felice l’altro. Quando senti che se l’altro è felice lo sei anche tu.

Ieri sera ho fatto una sorpresa a  mio marito. Ho radunato i nostri amici più cari. Quelli che in 18 anni che siamo insieme ci sono sempre stati. Alcuni da ancora prima per lui, altri sono arrivati dopo.
Ognuno con i suoi bimbi. Una tribù ricca e rumorosa. E bellissima.
Ho portato l’ignaro consorte e il mio piccolo complice ( un perfetto agente segreto. Se deve non dire una cosa, non la dice. Punto. Non si fa comprare da nulla. Un grande ! ) in un pub vicino a casa.

La truppa accovacciata sbuca fuori nascosta dai divanetti e tavoli del locale gridando “ Auguri “ e un applauso fragoroso. Lui scioccato. Sorpreso e felicissimo. Perché non è stato semplice riunirli tutti nello stesso posto e nello stesso momento.
Ma ancora non aveva capito, credeva fosse per il suo compleanno passato da poco ( anche se non capivo perché visto che avevamo festeggiato molto e in due momenti diversi…l’ingordo… ).
Cominciamo a bere e a mangiare in un affollato aperitivo. Con una piccola tribù di bambini felici che correvano nello spazio davanti al locale. Poi al segnale concordato parte del televisore del locale un suono.
E lui si gira.
Nella tv viene proiettato un video con musica, foto, alcune scene del nostro matrimonio e i nostri amici che hanno fatto dei piccoli video con i loro auguri.
Una carrellata di pensieri, ricordi…Perché festeggiamo fra un paio di settimane, ma lui sarà via per lavoro la data esatta, 10 anni di matrimonio.

Non mi sono seduta accanto a lui a vederlo. Innanzitutto perché ero così agitata per la sua reazione che non sarei mai riuscita a stare seduta ! In secondo luogo per me che il video lo avevo già visto e rivisto. La parte che volevo godermi era la sua faccia. Studiare il suo volto in ogni momento del video.
Vederlo sorprendersi, emozionarsi, commuoversi fino alle lacrime…E vederlo alzarsi alla fine e venire verso di me…Vederlo felice. Sorpreso e felice. Quello era lo scopo. Il mio scopo. Come per mio figlio. Non c’è niente che per me conti o abbia altrettanta importanza.

E’ stato bellissimo avere tutte quelle meravigliose persone accanto a noi. Tutte commosse. Una combriccola di piagnoni!
Eh eh… La loro commozione, la voglia di mettersi in gioco, di regalarci un momento speciale è davvero fantastico. E sappiamo bene quanto sia importante e vitale l’amicizia nella vita di ciascuno di noi.

E’ stato speciale vedere un omone come mio marito che in diciotto anni che stiamo insieme ha raramente versato lacrime, versarle per quello che potrebbe essere un semplice video. Ma evidentemente è stato molto molto di più.
E sono felice che lo abbia clamorosamente capito.

Continuava a ripetermi che non potrà mai superare una cosa come questa. Ma va bene così. Non faccio queste cose ( non è la prima volta di idee per occasioni speciali…) per riceverle a mia volta. Ma unicamente per il gusto di farle. Sono io che penso alla prossima occasione e a come superare questa totale dichiarazione di amore. Perché la sua felicità è la mia. Da tanto e spero per sempre.

Nathalie Scopelliti

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