Ma i bambini sanno l’inglese?

Ultima modifica 18 Febbraio 2016

Ieri mi sono arrabbiata perché un gruppo di persone in pieno centro di Savona a voce alta e con fare sprezzante lamentavano la mancanza di conoscenza della loro lingua, l’inglese, da parte dei passanti ai quali, invano, avevano chiesto informazioni.

Siamo in Italia e qui si parla italiano, non è obbligatorio conoscere altre lingue, tanto meno l’inglese- ho detto- voi, per caso, parlate un’altra lingua oltre la vostra?

Si sono azzittiti, scusati e mi hanno chiesto informazioni che volentieri ho dato.

Ora, però, è vero che non esiste l’obbligo di imparare un’altra lingua, ma, se vogliamo vivere meglio in questo mondo globalizzato è necessario, cominciando da subito, dai primi anni di vita, al nido e poi nelle scuole.

inglese-bambini

Ma i nostri bambini studiano l’inglese?

Sembrerebbe di no sentendoli parlare, invece è proprio il contrario!

Le ore di studio previste dal nostro ordinamento scolastico sono le stesse che nei paesi nordici, dove però è una vera e propria seconda lingua, perché? Da noi si fa accademia, si imparano le regole, la grammatica e la sintassi, ma non si impara a parlare, si insegna a scrivere a fare lo spelling, ma non ad ascoltare, a capire, a rispondere.

Si insegna una lingua viva allo stesso modo in cui si insegna una lingua morta, ma la seconda la possiamo solo leggere.

È vero che per essere padroni di una lingua bisogna impararne anche le regole, ma questo in una fase successiva, come succede per la nostra lingua madre, impariamo forse la grammatica prima di dire la prima parola?
Ci preoccupiamo che i nostri bimbi usino correttamente i verbi e le parole oppure andiamo in brodo di giuggiole quando pronunciano, storpiandole, le loro prime frasi?

E perché dovrebbe essere diverso imparare un’altra lingua?

Certo bisognerebbe che li calassimo in un mondo diverso, in un paese diverso nelle ore dedicate a quello studio.
Anzi, come avviene per l’italiano, dovrebbero essere utilizzate per imparare altro, per viverla, per leggere magari fumetti, per ascoltare e cantare canzoni, per vedere cartoni animati o film in lingua originale.

Per curiosare nella vita, negli usi e costumi di quel paese.
Invece imparano la grammatica!
E non a conversare, ad ascoltare, a capire.

E, poi, perché solo l’inglese e non anche un’altra lingua o molte altre lingue per diventare davvero cittadini del mondo?
Troppo forse, ma sarebbe davvero meraviglioso!

Nonna lì

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