Martina Testadura di Rodari alle Scuderie Villino Corsini

Ultima modifica 8 Settembre 2015

Scrivo di getto questa recensione. A caldo. Perché andare a teatro a vedere un “matinee”, circondata da scolaresche, e nonostante questo emozionarmi e uscire dal teatro con la testa e il cuore rassicurati e rinfrancati, merita una recensione accorata.
Lo spettacolo si chiama Martina Testadura ed è tratto da un racconto di Gianni Rodari (La strada che non andava in nessun posto). Scritto e diretto da Federica Migliotti de La Compagnia TeatroViola, Martina Testadura è uno spettacolo adatto a bambini dai 3/4 anni in su. Così in su che è stato adatto anche per me!

La storia di Martina Testadura di Rodari

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Federica Migliotti (Martina) racconta la storia di una bambina curiosa e testarda che vuole scoprire dove porta la strada che tutti dicevano non portare da nessuna parte. Intraprende un viaggio di trasformazione fatto di avventurosi ostacoli e buffe prove da superare, prove costruite in parte con i piccoli spettatori che vengono coinvolti nel racconto.

Quando Martina finalmente riesce a entrare nel castello, una bellissima signora le concede di prendere tutti i doni preziosi in esso contenuti e portarli via proprio perché – le spiega – era stata coraggiosa e curiosa. Torna a casa su di una carrozza guidata da Eugenio, uno strano cane incontrato durante il viaggio, e mostra a tutti i doni presi dal castello. Nessuno poteva credere che Martina avesse battuto proprio quella strada e che avesse trovato qualcosa! Così dal giorno dopo tutti provarono a imbattersi in quella strada ma tornavano a casa delusi. Delusissimi. Perché per loro la strada finiva nella boscaglia e continuava a non portare da nessuna parte. Perché “certi tesori esistono solo per chi batte per primo una strada nuova”.

Il linguaggio è poetico, suggestivo e coraggioso: non c’è mai una diminutio nella scelta delle parole solo perché seduti in platea ci sono bambini piccoli. Anzi. Il linguaggio vola alto e fa volare. L’espediente delle ombre proiettate alle spalle della protagonista, fa immaginare a ognuno la propria storia. E la musica dell’arpa rimanda tutto a una chiave magica delicata e efficace.

Per chiarezza sottolineo che Federica Migliotti la conosco personalmente e questo, se possibile, avvalora la mia recensione perché conosco l’impegno e lo studio attento e costante che da anni porta avanti nel suo lavoro di regista di teatro per bambini e ragazzi. So che c’è solo un’ultima data a Roma, per ora, ed è il 29 marzo alle 11.30 alle Scuderie di Villino Corsini dentro Villa Pamphili. Ma è necessario prenotarsi (e anche subito perché credo che ci siano pochissimi posti disponibili).

#mammareporter Santa

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