Musulmani proteggono la sinagoga. Succede ad Oslo.

Ultima modifica 13 Febbraio 2018

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Mano nella mano, sabato 21 febbraio, col calare della sera e la fine del giorno di shabbat, centinaia di musulmani norvegesi hanno formato un “anello di pace” a protezione della principale sinagoga di Oslo. Un gesto simbolico e di condanna all’attacco terroristico alla sinagoga della Danimarca, lanciato quasi casualmente su Facebook da giovani scandinavi di fede islamica.

Scandendo No all’antisemitismo, no all’Islamofobia“, i musulmani hanno formato quello che hanno definito un anello della pace. All’appello postato sul social network da una giovane musulmana, Hajdar Ashrad, 17 anni, hanno risposto anche non islamici in una mobilitazione che è andata al di là delle aspettative, soprattutto se si pensa che in Norvegia gli ebrei sono una netta minoranza (non più di un migliaio) a fronte dei musulmani che sono arrivati a contare quasi 200mila presenze in un Paese di neanche 5.5 milioni di abitanti.

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Violenza in nome dell’Islam? Jihadisti devono passare su di noi. Su Facebook del resto i giovani organizzatori erano stati chiari e determinati: “Se gli jihadisti vogliono usare violenza nel nome dell’Islam – avevano scritto a inizio settimana – devono prima passare attraverso noi musulmani. Poiché l’Islam significa proteggere i nostri fratelli e sorelle a prescindere dalla loro religione, significa superare l’odio e non sprofondare allo stesso livello dei nemici… Noi musulmani vogliano dimostrare che disprezziamo profondamente ogni tipo di odio nei confronti degli ebrei formando un cerchio umano attorno alla sinagoga“.

Una manifestazione importante che giunge come un raggio di sole dopo il sangue versato a Parigi e Copenaghen.

Siamo tutti contro la violenza e non importa in quale religione credi. No alla violenza.

Paola Lovera

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