Nuovo anno scolastico: Pronti, a scuola… via!

Ultima modifica 18 Aprile 2015

Ed eccoci qua, pronti a ripartire verso un nuovo anno scolastico.

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Chi prima chi dopo, in questi giorni tantissimi bambini torneranno sui banchi di scuola ma ce ne saranno altrettanti che vi saranno accompagnati per la prima volta… e il mio terzo figlio è tra questi.
Come in tutte le carriere scolastiche, anche la scuola materna è solo la prima tappa, ma non per il bambino, per la madre!

E’ il giorno in cui, se siamo state fortunate ad aver trovato un posto, il figlio viene consegnato e affidato alle maestre unitamente ad un pacchetto infinito di domande, dubbi e paure: “Andrà d’accordo con gli altri? Mangerà abbastanza? Lo capiranno come lo capisco io? Lo cambieranno in tempo se si sporca? E se gli viene la febbre? Mi vorrà meno bene perché l’ho lasciato a sconosciuti?….”
E purtroppo nessun libro, nessun’amica, nessun genitore potrà mai prepararci a questo distacco, ma per esperienza (degli altri due), so già che dal momento in cui la manina di mio figlio si staccherà dalla mia, all’improvviso ripercorrerò nella mente tutti i momenti, i gesti e le situazioni che fino ad allora si sono succeduti, a partire dall’istante in cui l’ostetrica in ospedale me lo mise in braccio.
Quel fagottino ora è diventato un bambino e anche se negli ultimi tempi non abbiamo fatto altro che ripetere e ripeterci “non vedo l’ora che vada all’asilo”, allo stesso tempo temiamo già il silenzio e l’ordine che ci accoglieranno di ritorno a casa senza di lui.
Verranno sicuramente esami e prove più dure, l’asilo è solo il primo passaggio ma segna uno step importante nella vita di entrambi (madre e figlio). Inoltre i bambini si sa, sono capaci di stupirci e mentre noi fingeremo calma buddhista e tratterremo a stento i lacrimoni, lo vedremo allontanarsi in quei corridoi, dimostrandoci che quel suo primo “viaggio” è in realtà, per noi mamme, un vero successo!
Proprio l’altro giorno, un famoso giornalista, raccontava come il primo giorno all’asilo non si scorda mai e finalmente, dico io, tributava alle madri, il merito di un simile traguardo. “Fatevi le congratulazioni, ditevi brave – scriveva – il primo giorno d’asilo significa che ce l’avete fatta a superare i corsi e gli esami quotidiani (notti insonni, cambi di pannolini e mutandine, scritte sui muri, giocattoli dappertutto, capricci, molliche di cibo ovunque, borse stracolme di ogni cosa loro…aggiungo io) ai quali il piccolo uomo o la piccola donna in questi anni vi ha sottoposto”.
Sicuramente questi tempi moderni hanno visto cambiare la figura dei mariti, molto più partecipi nella professione di padri rispetto alle generazioni passate, abili in cambi pannolini e disinvolti nelle preparazioni delle pappe, disposti a notti bianche o a interminabili pomeriggi di giochi. Eppure, nonostante il padre dei miei figli, in questi anni avrebbe potuto tranquillamente gareggiare ogni volta come papà dell’anno, concordo, senza modestia, che è a me e noi mamme tutte che, in questi giorni, il diploma va assegnato.
E a proposito del compito dei genitori e a quanto facciamo per loro, per insegnargli poi un giorno ad andare da soli, mi torna in mente una poesia bellissima e la condivido con tutti voi per affrontare questo nuovo anno scolastico!!!

Maria Teresa

I figli sono come gli aquiloni,
passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
Corri e corri con loro
fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria:
gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
E a ogni metro di corda
che sfugge dalla tua mano
il cuore ti si riempie di gioia
e di tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
l’aquilone si allontana sempre più
e tu senti che non passerà molto tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
come è giusto che sia, libera e sola.
Allora soltanto saprai
di avere assolto il tuo compito.

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