Obesità in Italia, il rapporto dell’Istituto Auxologico

Ultima modifica 14 Maggio 2019

Qualche giorno fa la nostra redazione ha ricevuto dall’Istituto Auxlogico Italiano un rapporto sull’ obesità in Italia. E abbiamo considerato molto interessante condividere alcuni dati e riflessioni.

Obesità in Italia, il rapporto dell’Istituto Auxologico

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L’Istituto auxologico Italiano è un Ente di Ricovero e Cura fondato nel 1958. Oltre ad essere un centro di assistenza pubblica oltre 300 rapporti di carattere scientifico.

L’auxologia è la scienza che si occupa della crescita.

E in quanto mamme abbiamo ritenuto fondamentale raccontare l’ obesità in Italia, argomento che potrebbe interessare da vicino i nostri figli.

In Italia circa un milione e 700 mila tra bambini e adolescenti ha un eccesso di peso.

Vuol dire quasi un quarto di essi, nella popolazione tra i 6 e i 17 anni.

I dati sono emersi dal “Rapporto sull’ obesità in Italia. Obesità e sonno: dalla patogenesi alla terapia”, curato da 22 tra specialisti dell’Auxologico e ricercatori Istat.

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Tra i dati emergono delle variabili da non sottovalutare.
Tra questi ad esempio il fatto che il maggiore tasso di obesità infantile è registrato al Sud italia.
Sono i maschi più delle femmine a soffrirne.
Un altro dato da tenere in considerazione è il livello di reddito e l’istruzione

Sembrerebbe infatti che i ragazzi che vivono in famiglie nelle quali si studi di più sono  più magri.

Poiché l’attenzione all’alimentazione e all’attività fisica è più sentita.
Sicuramente incide anche una maggiore disponibilità economica.
Inoltre, i bambini e ragazzi che vivono in famiglie in cui almeno uno dei genitori è in eccesso di peso sono più spesso anch’essi in sovrappeso o obesi.

Obesità in Italia e rapporto con il sonno.

Un fattore che influisce sull’obesità è il sonno.
La cronica restrizione e la scarsa qualità del sonno infatti sono spesso associati all’aumento del rischio obesità in Italia.

Cosa fare per arginare questo fenomeno dell’ obesità in Italia?

L’obesità infantile e adolescenziale potrebbe rivelarsi un campanello d’allarme per conseguenti patologie.
Diabete, disturbi cardiaci e altri ancora sono strettamente correlati al controllo del peso.

Più che pensare alla cura si dovrebbe, fin dalla prima infanzia, pensare alla prevenzione.

Dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità confermano che negli ultimi 50 anni le nostre abitudini alimentari sono molto cambiate, e non sempre a favore della salute.
Pensiamo a tutte le bevande zuccherate, gli Energy drink e i junk food che le generazioni contemporanee hanno a disposizione.

Così come anche il graduale incremento delle porzioni. Sebbene negli ultimissimi anni si stia assistendo ad una leggera inversione di tendenza in tal senso.

Tutti gli specialisti oggigiorno concordano.

Per contrastare l’aumento dell’ obesità in Italia (e non solo), è opportuna una seria educazione alimentare. Sullo stile di vita correlato all’obesità avevamo già commentato le parole della dottoressa Valeria Del Balzo, nutrizionista, qui.

Una dieta mediterranea che si opponga all’abitudine ai fast food, e un minimo di attività fisica.

Che non significa l’iscrizione a costosi corsi di ginnastica, ma anche semplicemente una corsa al parco in più, una domenica all’aperto piuttosto che passata davanti ad un monitor in casa.

Ricordiamo tutte, care mamme, che l’Italia è la culla della dieta mediterranea, dell’olio buono e dell’alimentazione che dona salute e longevità. Rivalutiamo questa eccellenza e trasmettiamola ai nostri figli e alle future generazioni.

CS Bimbi e Adolescenti_RapportoObesità

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