Ultima modifica 16 Giugno 2014
Alle quattro del mattino, dopo una notte sotto interrogatorio, Carlo Lissi ha confessato di aver ucciso la moglie Cristina Omes, 38 anni, e i suoi due figli, Giulia di 5 anni, e Gabriele di 20 mesi. “Sono stato io, voglio il massimo della pena”.
Sabato 14 giugno, ha ucciso la famiglia, poi ha messo la casa a soqquadro per simulare una rapina, si è fatto la doccia, si è sbarazzato dell’arma del delitto, un coltello da cucina, gettandolo in un tombino vicino a casa ed è andato al pub dagli amici per vedere Italia-Inghilterra.
Tornato a casa, ha chiamato la polizia, denunciando il triplice delitto.
E il movente? Si parla della passione, non corrisposta per una collega e, di “una enorme stanchezza” rispetto alla vita familiare.
“Datemi il massimo della pena” ha chiesto Lissi agli inquirenti.
Sarà così?