Papà, voglio dirti grazie

Ultima modifica 19 Marzo 2014

 

Caro papà, approfitto di questa giornata e del fatto che, forse, scrivere è più semplice che parlare, per dirti grazie.

Grazie perchè non ricordo un giorno, in cui tu non sei stato presente nella mia vita.admin-ajax[1]
Grazie per avermi trasmesso, sin da piccola, le tue passioni, anche se in questo mondo non è facile essere degli idealisti.
Grazie per avermi fatto capire che conta più l’intelligenza che la forza o i soldi.
Grazie per avermi sempre aiutato nei compiti e avermi fatto capire l’importanza della cultura.
Grazie per avermi trasmesso l’amore per la lettura e i viaggi, anche se, come dici tu, non diventeremo mai ricchi per questo.
Grazie per avermi sempre lasciata libera di fare le mie scelte e per la fiducia che mi hai sempre concesso.
Grazie
per avermi insegnato ad aprire la mente e a sentirmi cittadina del mondo.
Grazie per avermi insegnato i valori fondamentali: il rispetto per gli altri, la correttezza, la libertà e il coraggio delle proprie idee.
Grazie per aver sempre sostenuto i miei sogni.
Grazie perchè consideri speciale tutto quello che faccio e, a volte, mi sopravvaluti pure.

E allora oggi, ma anche domani, dopodomani e tutti i giorni a venire, dedico queste parole al mio papà, un papà che avrebbe voluto fare molto di più di quanto ha fatto, un papà che in testa non ha un cervello, ma un atlante geografico, un papà che, nonostante l’età, resta sempre un gran sognatore, un po’ come i bambini.

Rachele Masi

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