La privacy

Ultima modifica 6 Novembre 2015

Ah, la privacy!!!
La si invoca, la si pretende, ma la si rispetta?
Non la nostra, è ovvio, quella degli altri, di persone a noi note o di perfetti sconosciuti, non meno di noi degni di tutela.
È stato persino istituito, e pagato, un garante!!! Ma cosa e chi garantisce?

Non le persone che godano di una qualsivoglia notorietà, perché loro, sembra, non ne hanno diritto, altrimenti non leggeremmo e con conosceremmo tutti i dettagli, più o meno piccanti, sulla loro vita privata, privatissima.
Fotografie e notizie si sprecano:  è il gossip che non solo fa vendere i giornali dedicati, ma fa capolino, anzi acquista sempre più spazio, su quelli cosi- detti seri.

Ma moltissimi ne  oppongono il diritto per osteggiare telecamere pubbliche che alcuni vorrebbero installare in punti strategici delle città per prevenire la delinquenza.
Abbiamo fatto di più, abbiamo privilegiato i diritti vantati delle maestre piuttosto che la sicurezza dei bambini.
Non il primo, ma l’ultimo di una, purtroppo lunga serie di casi, è accaduto pochi giorni fa.
Una maestra è stata incriminata perché ha, e le immagini lo dimostrano, maltrattato, crudelmente angariato i bambini a lei affidati.

Nessuno se ne era accorto, non le altre maestre, non le collaboratrici, non la direttrice didattica che, pure, avrebbe il compito di controllare l’operato delle sue maestre.
Perché dobbiamo arrivare alle denunce, spesso tardive, dei genitori perché polizia o carabinieri possano installare all’interno delle strutture, le telecamere atte a documentare i fatti?
Perché dobbiamo far subire, prima e dopo l’installazione, angherie e maltrattamenti fisici e psichici ai nostri bambini?

Perché , come al solito, come sempre è successo, nessuno si è accorto di nulla, nessuno protegge i piccoli, nessuno vede, nessuno!

E i bimbi, qualche volta, hanno comportamenti strani, qualche volta diventano stranamente indifferenti, apatici, gli occhi senza luce, qualche volta riprendono gli episodi di enuresi notturna, a volte si spaventano per un nonnulla, ma raramente raccontano spontaneamente ed è estremamente difficile per i genitori riuscire a strappare la verità se non a morsi e bocconi.
Spesso, poi, le denunce dei genitori vengono accolte con incredulità e con sospetto, spesso si parla di travisamento dei fatti, di parole messe in bocca ai bambini e molti tendono a difendere i maestri.

Peccato, però, che le indagini, le intercettazioni ambientali, le telecamere posizionate dagli inquirenti ne attestino la verità!

Si tratta di comportamenti abnormi, spesso molto, molto cattivi, insopportabilmente dolorosi a cui sono sottoposti i piccoli senza difesa, comportamenti che li possono segnare per tutta la vita, ma se anche così non fosse, che marchino la loro infanzia, spengano la loro gioia, la loro piccola importantissima vita.

Però…..però quando si parla di installare telecamere fisse nelle scuole, apriti cielo! Gli insegnanti, tutti, levano alte grida di dissenso, urlano la loro rabbia per una privacy che, ritengano, sarebbe così violata.
Ma al benessere dei piccoli a loro interessa?

Io credo di no, nel loro fondamentale egoismo, pensano a se stessi, rifiutano di vedere, di ascoltare le notizie che proclamo alcuni di loro rei di delitti nei confronti dei bimbi e non vogliono, pretendono di essere soli a contatto con i piccoli, rifiutano ogni tutela, ogni sorveglianza.
Dicono di non poter serenamente operare sotto gli occhi di una telecamera, trovano profondamente ingiusto dover essere sottoposti ad un controllo continuo, non pensano minimamente alla vita dei bimbi, a quello che, alcuni di loro, fanno patire con i loro vergognosi, delittuosi comportamenti, affermano a gran voce il loro diritto alla privacy!!

Ma quale privacy?
Non sono soli nelle aule, con loro ci sono tanti piccoli.
Forse non è la privacy che intendono tutelare, quello che a loro preme è l’indipendenza del loro lavoro, vogliono essere gli unici a decidere quali metodi usare, quale comportamento tenere, quale educazione impartire e al diavolo se c’è qualcuno di loro che devia, che usa metodi inammissibili, a loro questo non interessa, passa in seconda linea, l’importante, per loro è la non intromissione di chicchessia.

Ma, secondo voi, chi o che cosa deve avere la priorità? La privacy (?) o la salute mentale e fisica dei bambini?

Qualcuno ha dei dubbi? Io no!!!!

L’interesse maggiore, l’unico interesse, il solo  è quello della tutela dei piccoli, tutto il resto è di secondaria importanza e si deve inchinare, fare uno o più passi indietro, o no?

Nonna Lì

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