Quando i papà si tengono per mano.

Ultima modifica 6 Novembre 2015


Lo ammetto, ovunque vado faccio cerchi, con le donne, con le mamme, durante i corsi di formazione e in qualsiasi luogo di ritrovo per più persone.
Perché amo fortemente questa forma geometrica?
Perché è considerata la forma più perfetta che richiama l’immagine di tenersi per mano, di darsi solidarietà e aiuto reciproco, di stare insieme e poi, a dirla tutta, perché ho sempre amato sin da piccola, fare il girotondo.
Partendo da queste premesse, è da un po’ che volevo fare un nuovo cerchio e ho pensato bene di proporlo, durante l’ultimo incontro del Corso di Accompagnamento alla Nascita aperto ai papà e all’ascolto delle loro emozioni di “pancia”, nientedimeno che a un gruppo di papà in “attesa” sorpresi e un po’ impacciati. Osservare le loro facce stupite rispetto alla mia proposta vale più di mille parole, ma non ho mollato e ho continuato nella mia spiegazione del “cerchio”; e poi lentamente, con passi incerti e mani timorose, il cerchio ha preso forma e finalmente i papà si sono tenuti per mano.
E questa forma geometrica perfetta, si è trasformata in un contenitore, dove i papà hanno lasciato e preso emozioni condivise e finalmente espresse.
Ed io?
Mi emoziono ogni volta, perché ogni nuovo cerchio ha la sua storia, le sue lacrime e i suoi sorrisi e assistere periodicamente a questa magia è un dono speciale, che fa tanto bene al cuore.
Il cerchio anche questa volta ha regalato tanto, ha unito un gruppo di papà sconosciuti, per ricordare loro quanto è nutriente e fisiologico tenersi per mano.

Cecilia Gioia di MammacheMamme

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