Quando la terra trema

Ultima modifica 27 Agosto 2020

Incredibile come la vita possa presentarti delle occasioni per sorprenderti.
Occasioni a cui spesso non sei preparata, e mentre le vivi, ti risuonano risvegliando emozioni sopite. Un invito, una formazione come tante, a cui spontaneamente ho detto si, in un luogo dove la terra trema.
Un corso di formazione in Psicologia dell’Emergenza, disciplina tanto amata sin dai primi anni di studentessa e che ha riportato in me ricordi incredibili. Formare chi…..

I volontari della Protezione Civile e la popolazione di Mormanno, gente che da un mese circa, vive tra le scosse di un terremoto che singhiozza e non dà tregua.
Con le slide pronte e mille domande, arrivo alle 08.30 al centro del paese. Lo ammetto, ho avvertito una forte angoscia, l’ho percepito un “paese sospeso”.

Alla mente hanno affiorato vecchi ricordi quando da ragazzina ho visitato questo posto, in una delle tante feste di paese, dove i suoni, le luci e i profumi si mescolavano in un movimento di immagini e di vita. E adesso invece, sento un paese che ha paura di “respirare”, dove le crepe non sono solo quelle strutturali, ma nell’animo di ogni abitante.

Ma noi gente del sud guardiamo avanti, ed ecco che il bar del centro ci accoglie con sorrisi e un buon caffè.

In fondo anche alle situazioni d’allerta ci si “abitua” e mentre ascolto le conversazioni degli abitanti, mi rendo conto di quanta amarezza c’è nelle loro parole.

L’incontro con i volontari della Protezione Civile e gli abitanti,  4 ore circa di con-divisione di contenuti e di emozioni, si è trasformata in un’occasione di riflessione dove lo spirito di gruppo ha fatto tutto il resto. Ho raccolto la loro stanchezza, la loro impotenza verso un terremoto che non la smette di manifestarsi, la loro forza, la paura degli abitanti, il dolore di aver dovuto lasciare casa e mentre tutto questo si materializzava nel gruppo diventato un contenitore, ho condiviso con loro una scossa di 3.7 che mi ha ricordato dove mi trovavo. Mi sono molto stupita della mia reazione, mentre la terra ha tremato sotto i miei piedi.
Istintivamente siamo usciti fuori dall’aula, i telefonini hanno iniziato a squillare, e gli occhi di noi tutti hanno comunicato più di mille parole. E poi, siamo rientrati….riprendendo a parlare di emozioni, ma con una consapevolezza in più per aver con-diviso anche la nostra paura.

Il gruppo ha preso e ha lasciato qualcosa.

Attraverso questa formazione, si è legittimato delle difficoltà e delle paure, regalando a me tanta energia e speranza. Il pranzo nella palestra allestita a mensa e dormitorio ha fatto il resto, ricordandomi la forza che ogni essere umano possiede, le risorse ed il grande cuore di chi si offre attraverso il volontariato all’altro. Io e mio marito ci siamo sentiti accolti, dove uno sguardo ed un sorriso ha un valore inestimabile e dove una palestra diventa per un mese la tua casa.  Al ritorno abbiamo parlato poco, troppe emozioni hanno riempito i nostri silenzi.

C’è bisogno di un tempo fisiologico, un tempo per comprendere…

Grazie Mormanno, grazie Volontari della Protezione Civile, per averci fatto tornare a casa colmi di doni inestimabili.

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