Una sera, mentre scorrevo le notizie online, mi è capitato di leggere una notizia di cronaca sul Tirreno: Torneo di minibasket: genitori si picchiano intervengono i carabinieri, bambini in lacrime.

Vi riassumo brevemente la notizia presa dai quotidiani e poi vi riporterò le mie considerazioni, da mamma, ex sportiva con una figlia che gioca in una squadra di minibasket.

Una lettera aperta a noi tutti genitori, agli ex sportivi che proiettano sui figli le loro sconfitte e le loro ansie, viviamo con più leggerezza, noi abbiamo dato, tocca a loro fare la loro strada con vittorie e con sconfitte…

Torneo di Minibasket: genitori si picchiano…

Durante un torneo di minibasket, al palazzetto “Lauro Giovani” di San Vincenzo, riservato agli atleti 2016,2017 e 2018 sugli spalti i genitori si picchiano.
La rissa sembra sia scoppiata sul finale della manifestazione, dopo offese alla squadra avversaria e agli arbitri, anche loro ragazzini (11 anni).

Secondo le ultime notizie, due papà (ovviamente, perché quando si tratta di tifo sfegatato per i propri figli, chi se non loro?) hanno deciso di risolvere le loro divergenze in modo “costruttivo” con un paio di colpi sotto la cintura. E, per dirla tutta, non erano colpi sportivi. In un agguato di pura adrenalina, i due genitori si sono affrontati come se stessero giocando una partita di basket in cui il “canestro” era un diritto di precedenza e non la palla a spicchi

Riflessione di una mamma di una bambina che gioca a minibasket

Da sportiva ma ancor di più da mamma trovo inaccettabile questo comportamento dei genitori per una partita di minibasket, neanche fossero in prima divisione.

Un tranquillo torneo di minibasket in Toscana si è trasformato in uno scenario da film d’azione, dove il drama non era tanto sul campo, ma sugli spalti. E no, non stiamo parlando di un’accesa discussione su come allenare a fare il tiro a canestro, ma di una rissa vera e propria tra genitori! Ma cosa sta succedendo? Siamo davvero giunti al punto in cui il basket giovanile diventa l’arena di gladiatori dei giorni nostri?

Il Minibasket Come Meta di Vita

La domanda che mi sorge spontanea è: ma cosa sta accadendo? È solo un gioco, gente! Il minibasket è per bambini dai 6 ai 11 anni, giusto? Non è che, mentre i bambini si preoccupano di imparare a passarsi la palla, i genitori pensano che si stia decidendo la finale NBA? C’è bisogno di una visione realistica della vita sportiva!
Parliamo di un gioco che ai bambini serve per divertirsi, socializzare e, al massimo, scoprire se saranno i futuri “Michael Jordan” o “Shaquille O’Neal” del domani… o magari no, magari semplicemente cresceranno amando il calcio, ma chi lo sa!

Eppure, a quanto pare, la “cultura del vincere a tutti i costi” si è insinuata anche in questo innocente microcosmo sportivo. Per non parlare dell’incredibile capacità dei genitori di trasformare ogni partita in un evento da stadio. Non più solo tifosi, ma veri e propri protagonisti. Non è raro che tra un “Forza, XXX!” e un “Ti faccio vedere io!”, ci sia chi sta già progettando come far vincere il figlio a qualunque costo, magari anche con un piccolo “gesto teatrale” da parte degli adulti in tribuna. È uno sport per bambini, sì, ma probabilmente stiamo dimenticando un dettaglio fondamentale: non siamo noi a giocare.

Il Tifo Da Stadio: Quando Si Esagera

Chi ha mai detto che il tifo sfegatato si debba limitare al calcio? A quanto pare, c’è una nuova tendenza: il “tifo violento” ai tornei di minibasket. Ah, certo, probabilmente nessuno ha mai scritto una guida su come comportarsi negli spalti per un torneo di bambini, ma, almeno, potremmo partire da un principio basilare: evitare di trasformare un evento sportivo in un combattimento da “federazione di wrestling”.

Il tutto, poi, si svolge davanti agli occhi dei bambini, che, come se non bastasse, sono lì per divertirsi e non certo per partecipare a una lezione intensiva di “Come mettersi nei guai con la legge per colpa della palla da basket”. E che dire dei piccoli protagonisti del torneo? Quando vedono i loro genitori comportarsi così, rischiano di imparare lezioni su come “vincere ad ogni costo” che niente hanno a che fare con lo sport e tanto con l’ego smisurato di qualche adulto con troppa energia.

E La Morale Della Storia di questo torneo di minibasket?

Ecco cosa possiamo trarre da questa sconcertante vicenda: forse sarebbe il caso di prendere una pausa e ricordarsi che è solo un gioco. Minibasket, come ogni altro sport per bambini, dovrebbe essere un’opportunità per imparare valori come la collaborazione, il rispetto, la disciplina… e, sì, anche il fallimento. Ma con un po’ di sana ironia, senza scivolare nell’assurdo.

Forse dovremmo concentrarci di più sul divertimento dei nostri figli e meno sul numero di canestri che riescono a fare. Se poi, casualmente, diventano il nuovo Kobe Bryant, beh, tanto meglio!

Voi cosa ne pensate, vi è mai capitato di assistere a queste scene anche in altri sport?

Classe 1985 nata e cresciuta a Milano, meglio Cormano. Sono laureata in scienze sociali applicate ma nella vita ho fatto un pò di tutto. Da febbraio 2017 ho lasciato il nord per trasferirmi a Catania con la famiglia, rientro nella City a settembre 2024 per godermi a pieno tutti gli eventi che questa città ha da offrire! Sono mamma di due piccole pesti che adoro, anche quando mi fanno impazzire. Dal 2020 ho iniziato a lavorare come content writer/copywriter e successivamente ho preso la qualifica con Meta in Social Media Marketing. Amo viaggiare, la lettura, il cinema, le serie tv, i giochi di società ed il baseball/softball.

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