Transiberiana d’Italia: un viaggio di altri tempi [Reportage]

Ultima modifica 25 Ottobre 2022

“Mamma, sono emozionatissima! Anche Heidi ha preso questo treno”.

E a pensarci bene la nostra escursione inizia proprio come uno degli episodi del popolarissimo cartone animato. Anche noi siamo saliti a bordo di un treno d’epoca ma non per raggiungere le montagne svizzere.

Questa volta le protagoniste indiscusse sono state le cime della Majella con i suoi altipiani.

Transiberiana d'Italia

Dal primo agosto 2020, la tratta ferroviaria Sulmona-Isernia è ritornata  ad ospitare convogli storici realizzati tra gli anni 20’ e 30’.
Una linea incredibilmente affascinante dal punto di vista paesaggistico in tutte le stagioni dell’anno. Conosciuta con l’evocativo nome di Transiberiana d’Italia, poiché richiamava le suggestive nevicate di quella vera Mosca-Vladivostok.

L’ Associazione leRotaie, in collaborazione con la Fondazione FS Italiane nel progetto nazionale “Binari Senza Tempo”, mettono in atto iniziative volte alla valorizzazione del territorio e dei piccoli borghi italiani.

Qui troverete tutte le informazioni e modalità di prenotazione  La Transiberiana d’Italia

Con i miei bambini di 4 e 8 anni abbiamo scelto il percorso Sulmona-Roccaraso.

Siamo partiti da Roma la mattina stessa per raggiungere la stazione di Sulmona in auto percorrendo la A24 (1 h 40 min. circa). La stazione offre al viaggiatore un ambiente rinnovato, pulito e organizzato con servizi igienici e un ampio parcheggio gratuito.

Ritrovo sul binario 1 alle ore 8:40.

MERAVIGLIA! Davanti ai nostri occhi si è presentato un lungo serpentone di color grigio ardesia. La sua rombante e scalpitante locomotiva era ansiosa di tirare tra curve e risalite le undici carrozze e un bagagliaio porta bici fino alla Majella.

A bordo: viaggio in totale sicurezza

Sono state garantite tutte le misure di sicurezza mediante:
– installazione di dispenser di disinfettante per le mani
– obbligo della mascherina per il personale e i viaggiatori dai 6 anni
– disposizione dei posti “a scacchiera” per evitare di avere persone di fronte o a fianco al proprio posto.

Ogni carrozza si è trasformata in uno spazio intimo, familiare ed accogliente dove condividere impressioni e godere di panorami mozzafiato in maggiori spazi.

Transiberiana d'Italia

<< In carrozza! >>

Ore 9:00 puntale il capotreno torna a fischiare.

Ha inizio un viaggio sorprendente.
Sembrava come se fossimo tornati indietro nel tempo, accomodati su sedute di legno, antichi portabagagli ed eleganti tende. Il treno, con il suo incedere lento ed elegante, ci ha completamente immersi nella bellezza nella natura circostante.
Dai finestrini scorrevano immagini fantastiche, come diapositive proiettate nel cielo.
Occhi letteralmente incollati ai vetri.
Questa meravigliosa visione è stata accompagnata dalle spiegazioni sulla geografia del territorio da parte di guide presenti tra le carrozze per tutta la giornata

A terra: rivivere le tradizioni locali

Transiberiana d'Italia

Soste libere.

Ad attenderci stand gastronomici e aziende agricole con mercatini di prodotti tipici accompagnati da evocativi racconti, rappresentazioni e musiche nelle varie fermate a

  • Campo di Giove: grazioso centro storico raggiungibile dalla stazione in appena cinque minuti a piedi
  • Palena: possibilità con bus navetta e visita guidata di visitare il borgo di Pescocostanzo e l’Eremo Celestiniano della Madonna dell’Altare (prenotazione obbligatoria). Anche escursioni, a piedi o in bici, per i sentieri segnalati della rete del Parco Nazionale della Majella
  • Partenza in treno alla volta di Roccaraso: conclusione dell’itinerario, sosta pranzo e tempo libero presso le aree verdi del Pratone (nei pressi della stazione).

E proprio qui noi ci siamo fermati per godere di un pomeriggio in famiglia e di un insolito picnic in quota.

Area verde dotata di un’ampia area giochi, con scivoli, altalene, dondoli e strutture rampicanti. Presente un chiosco per assaporare gustosi arrosticini e bevande fresche.

Alle ore 18 il nostro treno ci aspettava in stazione per ripartire alla volta di Sulmona.

Stanchi ma con il cuore pieno di forti emozioni suscitate dalle meraviglie italiane abbiamo salutato i nostri monti.

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