Ultima modifica 22 Aprile 2015


MARILYN MONROE, LA LANGUIDA TRISTEZZA

Oggi cade l’anniversario della morte di Marilyn Monroe. Cinquantuno anni da quella tragica notte in cui uno dei primi sex symbol, prima icona di donna oggetto, amante di tutti e di tanti ma non di se stessa, viene trovata senza vita dalla governante nel letto della sua casa di Los Angeles per un probabile cocktail di barbiturici e alcol o per essere entrata nei “letti sbagliati” di politici troppo importanti.

Non è mai stata chiarita la vera causa del decesso. L’ipotesi che i Kennedy l’abbiano voluta eliminare perché avrebbe potuto compromettere, con rivelazioni piccanti la loro integerrima carriera, è oggetto da sempre dell’attenzione su questo che sembra un romanzo senza fine.

Quel che è certo è che morire a 36 anni all’apice della carriera e di una bellezza conturbante costruita con fatica e arrivata inaspettata, colpisce e ferisce.

La ragazzotta castana di periferia, figlia di madre schizofrenica rinchiusa in clinica, passata da numerose case – famiglia, oggetto di molestie in giovanissima età, viene trasformata in una platinata e sensuale femmina, diventa modella e poi attrice idolatrata ed imitata.

Norma Jeane Morteson diventa Marilyn Monroe… e il sogno americano si realizza.
Il successo che finalmente entra in una vita di stenti e la riscatta.
Ma qualcosa non va.
Matrimoni sbagliati, ricordiamo quello con la stella del baseball Joe Di Maggio e lo scenografo Arthur Miller, abuso di barbiturici e alcol, quel vuoto in fondo agli occhi oltre il sorriso su denti bianchissimi e lo sguardo ammiccante.

L’oca d’America è il personaggio che le hanno cucito addosso e che sembra imprigionarla. Prigioniera di sè stessa, dell’amore che non ha ricevuto nell’infanzia. Seduceva affamata d’affetto. Pretendeva tanto ma non sapeva cosa, la voragine da tappare non era gestibile.

Qualcuno vocifera anche di amori saffici tra cui quello con Joan Crawford, che poi respinta, la bollò come patetica e volgare.

Splendida in alcuni film quali Come sposare un milionario, A qualcuno piace caldo, Quando la moglie è in vacanza, Gli uomini preferiscono le bionde, e memorabile interprete di alcuni video musicali storici in cui cantava Bye bye baby o Happy birthday Mr President, brillava di una luce particolare, quella luce di chi ha vissuto “troppo e di tutto”, quella luce che l’ha stancata, acciecata e che poi si è spenta.

Michela Cortesi

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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