Accusata di stupro una bambina di dieci anni: giocava a dottore e paziente

Ultima modifica 6 Novembre 2015

 

E’ successo negli Stati Uniti, a Harris, in Texas: una bambina di dieci anni gioca al dottore con un amichetto di quattro anni. Un vicino allarmato da questa sconvolgente visione avverte la mamma del bimbo, anche lei trasale all’orrore, e incredibilmente la reazione degli inquirenti e del procuratore è la stessa.

La bambina viene arrestata, rinchiusa per quattro giorni in un centro di detenzione per minori, e sarà processata a ottobre per stupro, aggravato dalla tenera età della vittima.

La novizia fa il giro del mondo, assieme al commento dell’avvocato della famiglia della piccola accusata: “Non si trattava che di un gioco, forse inappropriato, ma non è mai accaduto che un bambino di dieci anni fosse accusato di stupro aggravato”.

Gioco inappropriato?Il fatto che costituisce reato è senza dubbio solo un gioco, uno dei più antichi in tutto il mondo, e alzi la mano chi da bambino non l’ha mai fatto. C’era, allora, nella nostra mente la volontà di violentare sessualmente il nostro compagno di giochi?

A questo punto dovrò correre a occultare la scatola dell’Allegro chirurgo, per nascondere le prove del mio abituale reato di lesioni colpose! Anche perché, in quel caso, io volevo proprio estrarle quelle farfalle dallo stomaco, costasse quel che costasse!

Continuate voi, se volete, l’elenco di giochi innocenti come le menti dei bambini che, come ogni cucciolo, giocando imparano le loro capacità, i limiti, e i ruoli, specialmente con i giochi che lasciano spazio alla loro creatività. Io ci provo, ma non riesco a trovare il modo per sdrammatizzare quella che mi sembra una notizia allarmante.

Parlo per noi adulti: quanto abbiamo imparato, se ancora non ci rendiamo conto che stiamo passando, e di gran lunga, la misura della ragionevolezza?

I nostri figli sono certamente il gioiello più prezioso, ed è un’esigenza proteggerli da ciò che minaccia la loro serenità. Lo farei anche evitando certi videogiochi violenti che, forse, sembrano innocui perché crediamo – a torto – che restino confinati nei loro schermi.

Non ho mai pensato di includere nell’elenco il gioco del dottore, e per questo sarò certamente accusata di leggerezza. Ma ne vado fiera.

 

Bianca Villa

 

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