Adotta un nonno nelle mense scolastiche

Ultima modifica 11 Novembre 2015

I nonni sono figure importantissime nella vita dei bambini. Sempre presenti, pronti a dispensare una carezza e un consiglio che deriva da molti anni di esperienza. E da oggi i più piccoli avranno un’occasione in più per passare del tempo insieme a loro: dal 20 ottobre partirà il progetto “Adotta un nonno” varato dagli assessorati al Welfare e all’Educazione sia per contrastare la solitudine nella terza età sia per combattere gli sprechi in mensa. L’idea è che queste persone sole e bisognose mangino in mensa insieme ai bambini, gomito a gomito con loro, assaggiando le portate più e meno apprezzate dai bambini.

Il progetto dapprima partirà con 25 nonni, selezionati tra i 24 mila ultrasettantenni che vivono soli e assistiti dal Comune, per arrivare poi a includere ben 500 pensionati, inseriti a gruppi di due e a giorni alterni nei refettori di 18 scuole primarie dislocate in tutti i quartieri della città. Gli assessori Pierfrancesco Majorino e Francesco Cappelli hanno spiegato che l’iniziativa prende spunto dal momento del pranzo a scuola per offrire ad anziani soli e in difficoltà un momento di socialità con i più piccoli con cui condivideranno il pranzo nella mensa e qualche chiacchiera prima del ritorno sui banchi nel primo pomeriggio.

Nella Milano di Expo 2015, con il cibo come tema portante, è bello vedere come si riescano a unire elementi diversi con l’unico scopo di garantire a chi non se lo può permettere un pasto caldo e soprattutto l’affetto e l’allegria che solo i bambini sanno dare.
Le otto scuole che hanno già dato la loro disponibilità ad accogliere i nonni in mensa sono gli istituti comprensivi Fabio Filzi (plesso di via Ravenna 15 e via Wolf Ferrari 6); la scuola media Toscanini (via dei Guarnieri 21); Cardarelli (via Massaua 5); Paolo e Larissa Pini e la primaria Crispi (via S. Elembardo); Nazario Sauro (primaria di via Vespri Siciliani 75); primaria Martiri di Gorla (via Cesalpino 38); Cesare Cantù (primaria via dei Braschi 12).

Come ha detto l’assessore Majorino, “Il cibo può essere uno straordinario strumento per sviluppare il sostegno ai più deboli e la costruzione di legami tra le persone”. Ed è in quest’ottica che è in corso di studio la definizione della formula per la ‘cena sospesa‘ grazie alla quale ci sarà qualcuno che, pagando il proprio conto al ristorante, potrà lasciare un credito per finanziare il pasto a chi ne ha bisogno.

Valentina

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