Ultima modifica 8 Maggio 2019

Prima di lasciarvi, parzialmente, per le vacanze, vi consiglio questo albo che personalmente amo molto.

Albert e Albero di Jenni Desmond, edito Lapis, una storia semplicissima, ma molto dolce e che ci insegna il grande valore dell’empatia.

Una storia che piace leggere anche a me mamma perché mi ricorda che alle volte basta un semplicissimo gesto di amore e calma per ristabilire l’ordine.

Il titolo è proprio Albert e Albero e non “l’albero”, perché per l’orso protagonista è personificato e ancor di più lo sarà alla fine.

Età di lettura dai 3 anni, ma come albo per le coccole, per trovare la calma può essere letto insieme per molti anni a venire.

Albert e Albero

Finito l’inverno, Albert l’orso si sveglia dal semi letargo in cui cadono gli orsi, nelle caverne al riparo dal freddo (vi invito a osservare il risguardo della copertina in cui è rappresentato il bosco in inverno con gli animali che dormono nelle loro tane).

La prima cosa che fa Albert è correre dal suo amico Albero, il suo posto preferito, perfetto per lui, il posto che ha atteso tutto l’inverno di poter ritrovare.

C’è però un problema.

Albero piange. Piange sempre più forte e sempre più disperato.

Albert non capisce, non è mai successo. Non sa come gestire questa cosa e mentre si domanda come poter risolvere la situazione arrivano altri amici dal bosco a dare suggerimenti su come far passare la tristezza.

Coniglio suggerisce di scavare buche, renna di mangiare erba, ma niente sembra calmare Albero, che per contro, piange sempre più forte.
Albert e Albero

Albert e gli altri animali fanno la cosa più normale del mondo: non ne possono più e si arrabbiano.

Gli animali se ne vanno, ma Albert resta, Albert rivuole il suo Albero, il suo posto perfetto.

Albert è un po’ come noi mamme quando ci esasperiamo del pianto continuo dei nostri bambini, quando le abbiamo provate proprio tutte senza successo, quando vorremmo solo che smettessero e ci lasciassero recuperare il senno.

Albert fa quello che ogni mamma prima o poi arriva a fare.

Urla.

Urla di smetterla, che non ne può più.

Albert e Albero

Per questo dico che a me piace molto leggerlo. Per me stessa.
Perché ciò che fa Albert dopo aver visto che aver minacciato non serve se non ad aumentare gli urli, è ciò che dovremmo avere la presenza di spirito di fare noi mamme (non sempre è fattibile, lo so bene!): si calma, abbraccia Albero e gli sussurra “qual è il problema?”

Albert e Albero

Finalmente Albero si calma e trova il coraggio per parlare.

Ovviamente non era l’albero a piangere, ma un piccolo Gufetto che viveva nel suo tronco, spaventatissimo dell’enorme mostro peloso che si era piazzato su un ramo (Albert, guarda caso).

Una volta risolto il mistero e chiarito il fraintendimento tutto torna alla normalità e anche meglio: ora Albert ha un posto perfetto, Albero, e un nuovo amico, Gufetto.

Se volete potete ascoltare l’audio storia qui, sempre naturalmente letta dalla sottoscritta.

Un albo molto semplice, come vi dicevo all’inizio, ma proprio nella sua semplicità è caro sia alla mamma che legge, sia al bambino che ascolta. Entrambi possono rivedersi di volta in volta nella rabbia di Albert, nella paura di Gufetto, nell’empatia di tutti gli animali.

E poi il valore dell’amicizia, della condivisione, del valore aggiunto che acquistano le cose se si fanno in due.

Insomma un albo davvero ricco di spunti!

Classe 1979, testona per DNA e per vocazione personale. Mamma di due meraviglie (ovvio) della natura Tiziano 2013 e Alice Testaduracomegranito 2015, moglie del mio grande amore Marco che è dovuto gioco forza diventare un folletto saltellante anche lui.

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