Allattare oltre il primo anno di vita

Ultima modifica 25 Ottobre 2021

È notizia di qualche giorno fa che allattare dopo il primo anno di vita non è “dannoso” né per il bambino, né per la relazione mamma/figlio ma, al contrario, ha molti lati positivi.

A dirlo è il Ministero della Salute nel documento dal titolo “Allattamento al seno oltre il primo anno di vita e benefici per lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale del bambino”.
Infatti, finalmente vengono messi in luce i lati positivi dell’allattamento prolungato, piuttosto che porre l’accento solo sulle negatività di questa pratica, negatività poi per chi – mi viene da dire -, visto che ho allattato la mia prima figlia fino a poco dopo i suoi tre anni e, quindi, anch’io spesso ho dovuto far fronte ad alcuni commenti negativi.
Una delle critiche che mi è stata più volte mossa era quella di non favorire lo sviluppo della sua autonomia, perché allattandola la tenevo troppo legata a me ma, in realtà, così non è e, al contrario, c’è un beneficio di salute per entrambi i componenti della relazione (per la mamma una minore possibilità di sviluppare il cancro al seno e per il bambino d’incorrere nel rischio di obesità infantile).

Sinceramente, la critica mi è stata mossa o da amiche (anche se credevano nella validità dell’allattamento e l’avevano praticato con i loro figli per poi smettere, però, per tornare al lavoro) o dalla gente che incontravo per strada, quando magari mi vedevano che allattavo mia figlia davanti ai loro occhi (non ho mai avuto problemi a tirare su la maglietta, ovunque mi trovassi, sia quando mia figlia era piccola, sia quando era un po’ più grandicella).

Leggendo questa notizia, ho scoperto anche che uno dei problemi, che spesso riscontrano le mamme, che decidono di prolungare l’allattamento al seno oltre il primo anno di vita, è la mentalità del personale degli asili nido che, spesso, pone come vincolo per l’inserimento del bambino l’aver cessato l’allattamento al seno (un po’ come per l’ingresso alla scuola materna, che dovrebbe avvenire senza pannolino). Personalmente, non ho avuto questo problema, perché mia figlia al nido non c’è andata, ma questo mi ha fatto riflettere perché se, come si legge dappertutto, allattare fa bene alla salute del bambino (tralasciamo per un attimo le positività per la salute della mamma), perché proprio il personale che ha a che fare con i bambini – e che questi bambini dovrebbe amarli – cerca invece di disincentivare questa pratica?

Pur essendo convinta che il mio modo di procedere con l’allattamento di mia figlia non fosse sbagliato e non facesse male a nessuna di noi, visto che non ho mai fatto segreto di essere favorevole alla pratica, a un certo punto ho pensato fosse giusto parlarne con il pediatra e lui, di fronte ai miei dubbi, ha sorriso e mi ha tranquillizzata dicendomi che, oltre a non fare nessun danno, ci sarebbe stato un momento in cui sarebbe stato naturale per entrambe interrompere questa “pratica” e così è stato, senza traumi, né da una parte, né dall’altra. Prova ne è che, quando ho iniziato ad allattare la mia seconda figlia, lei non mi ha mai chiesto di attaccarsi nuovamente e non si è risentita né con me, né con la sorella per quello che stavamo facendo. Al contrario, ha capito che essere allattati è il modo che i bambini hanno per crescere.

Laura Zampella

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