Andrew Mupuya: con dieci euro si inventa un’ attività

Ultima modifica 10 Novembre 2015

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Un’impresa di successo quella di Andrew Mupuya. Quanti soldi servono in Uganda per fare impresa? Dieci euro.

È questa la cifra esorbitante, almeno per un ragazzo ugandese di 16 anni, che serviva a Andrew Mupuya per mettere in piedi un business per il quale ha ricevuto moltissimi premi, tra cui l’Anzisha, che ogni anno viene conferito a un imprenditore africano che riesce a venire incontro ai bisogni della sua comunità.

Quando aveva 16 anni, i genitori di Andrew Mupuya avevano appena perso il lavoro e riuscivano a malapena a mandarlo a scuola a Kampala. Così, Andrew ha deciso di affrontare il mondo da solo, e quando nel 2008 il governo ha annunciato la messa al bando dei sacchetti di plastica, il giovane ha pensato di fondare un’impresa che producesse sacchetti di carta: “Ho condotto uno studio di possibilità – spiega Mupuya, che oggi ha 21 anni – e una ricerca di mercato tra i negozi e mi sono accorto che era un mercato reale“.

Per partire, però, servivano trentasei mila scellini ugandesi, cioè circa dieci euro. Il ragazzo ne ha raccolti otto vendendo 70 chili di bottiglie di plastica usate raccolte in una settimana, e i restanti due se li è fatti prestare dal suo insegnante. Così è nata la Youth Entrepreneurial Link Investments (Yeli), primo produttore ugandese di sacchetti di carta.
Oggi l’azienda è cresciuta tanto da impiegare sedici persone nella produzione di circa venti mila sacchetti a settimana. “Oggi ho settantadue clienti – racconta Mupuya – tra cui la Samsung. Il 90 per cento dei clienti che ci sceglie, decide di tornare”.

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Nel 2012 Mupuya ha vinto il premio Anzisha e incassato così trenta mila dollari. La produzione è del tutto artigianale: a Kasokoso, slum alle porte della capitale, i dipendenti di Yeli tagliano la carta e la incollano manualmente.
Un processo che richiede molto tempo: “Facciamo tutto manualmente e per mantenere la qualità del prodotto ci vuole molto tempo. Riusciamo a soddisfare solo il 5% delle richieste che abbiamo, per questo il prossimo passo che vorrei intraprendere è acquistare un macchinario per la produzione” – così racconta Mupuya.

Il governo ugandese aveva messo al bando i sacchetti di plastica per problemi ambientali, un tema che sta molto a cuore a Mupuya: “Un sacchetto di carta si decompone in poco tempo. Io sogno un’Africa più pulita, questo è solo l’inizio”.

Bravo Mupuya! Con solo dieci euro sei riuscito a fare grandi cose!

Paola Lovera

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