Arabeschi emotivi di #Matisse alle Scuderie del Quirinale

Ultima modifica 31 Luglio 2015

Diecimila visitatori in pochi giorni, aperta al pubblico il 5 marzo, #MatisseArabesque, la mostra delle Scuderie del Quirinale, ha già conquistato il pubblico romano.

Dal 5 marzo al 21 giugno

E non solo perchè Europa, Africa, Oriente e America si snodano intorno al visitatore in un percorso visivo dove il chiaroscuro ombreggiato degli inizi del Vecchio continente, come l’Italiana, si evolvono nelle sfumature blu e verdi di una natura lussureggiante come la Palma o nel separè arabeggiante del Paravento Moresco di ispirazione orientale e asiatica.

O per i suoi bozzetti che ricordano i manga dedicati al Chant du Rossignol del 1920, disegnati per il balletto coreografato da Léonide Massine, una sorta di opera totale dove balletto, musica e pittura si intrecciano in un’unica fantastica visione,  durante la sua collaborazione con i Balletti Russi di Diaghilev,  cimentarsi nella realizzazione di costumi ed abiti di scena.

Ma anche per i nudi, per gli orizzonti accennati dietro alla quotidianità di un tavolo apparecchiato o di rami di pesco riflessi in un volto senza lineamenti e nelle curve del vento che agita una tenda ammantata di colori.

Quando poi la mente del visitatore è completamente assorbita dal climax dato dall’allestimento molto curato dove i quadri si danno la mano con l’artigianato dei luoghi di ispirazione,  ecco che nell’ultimo scorcio di vita riflesso nella sala finale, si torna alla Terra, alle radici, allo studio degli alberi e delle foglie, in un umile metafora della fine che si avvicina quando l’anima si allungherà al cielo, come i rami tendono verso lassù.

E quell’ultimo regalo di semplicità quotidiana dei Pesci rossi chiudono l’esperienza artistica di #MatisseArabesque.

 #MatisseArabesque per i bambini